Compiti delle vacanze, che tipo di studente sei? Ecco tutte le tipologie

Non si è aperta solo la stagione delle vacanze, ma per milioni di genitori anche quella dei compiti estivi. È' giusto o meno assegnarli? Il parere del pediatra

Compiti delle vacanze, che tipo di studente sei? Ecco tutte le tipologie
00:00 00:00

Se per la maggior parte degli studenti, dopo la chiusura delle scuole, sono periodi di festa, per i genitori si apre come ogni anno, l'annosa questione dei compiti delle vacanze. Una vera "croce", più che delizia, costretti spesso a maratone finali dopo un'estate passata a ricordare ai propri figli di farli.

È giusto darli?

La domanda si ripropone ogni anno alla chiusura delle scuole; è giusto o meno assegnare i compiti ai ragazzi durante il periodo estivo? "Il tormentone dei compiti per le vacanze interessa 6 milioni di alunni e le rispettive famiglie alle prese col problema di convincere i figli a lasciare mare, amici e giochi per ritagliare uno spazio quotidiano a libri e quaderni", spiega il pediatra Italo Farnetani, protagonista di una battaglia di lunga data contro lo studio nella bella stagione, secondo cui darli non porterebbe nessun beneficio.

A suo dire infatti: "Non c'è nessuna motivazione psicopedagogica valida e non è una pratica educativa. Anzi il contrario: rischia di essere diseducativa", ha spiegato all'Adnkronos Salute. Al suo profondo credo si unisce circa l'86% dei genitori, fortemente contrario all'impegno scolastico anche nel periodo di riposo dei ragazzi.

Perché non assegnare i compiti

I motivi sono tant, a partire dal fatto che le vacanze: "Non sono state create per concedere un lungo stop agli insegnanti, ma per far riposare gli alunni. Le cose apprese e memorizzate nell'infanzia hanno la qualità di essere indelebili, tanto che sono le ultime a scomparire negli anziani con disturbi di memoria e quindi tre mesi di interruzione dallo studio non le intaccheranno", sostiene ancora il pediatra.

Inoltre in estate fa molto caldo e le alte temperature: "Creano uno stress all'organismo e diminuiscono l'apprendimento. Studiare svogliatamente, trascinandosi dietro i compiti per tutta l'estate, è poi il sistema perfetto per acquisire una cattiva abitudine che si rischia di portarsi dietro per l'intero periodo scolastico", spiega il medico.

lo studio di Farnetani

Il pediatra per sostenere la sua tesi, ha condotto molti approfondimenti sul tema dei compiti estivi: "Risulta dalle statistiche emerse che il 30% degli alunni, cioè quasi 2 milioni di studenti, si tolgono il pensiero il prima possibile ed entro luglio avranno completato lo svolgimento di quanto assegnato dai docenti. In altre parole, è qualcosa che viene vissuto proprio come un peso da togliersi in fretta".

Aggiungendo poi: "Il 62% invece i compiti se li trascina dietro per tutta l'estate. Il 2% arriva a chiudere la pratica ad agosto, il 4% a settembre, il 2% non li svolge affatto.

Se si riassumono gli svantaggi dei compiti delle vacanze, non resta che consigliare agli insegnanti di non assegnarli e ai genitori di compiere una 'disobbedienza civile e mandare a scuola i figli senza avere eseguito di compiti, facendo una giustificazione spiegando le proprie ragioni".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica