Il plenilunio che si avrà tra domenica 5 febbraio e la prossima notte su lunedì, il secondo del 2023, sarà particolare: in cielo potremo osservare quella che gli indiani d'America chiamarono "Luna di neve" per il riflesso del nostro satellite, in pieno inverno, sui manti di tutte le zone innevate dell'emisfero boreale, quindi dal Canada alla Russia.
L'usanza degli indiani d'America
Secondo la Nasa, questo nome particolare sarebbe stato dato tribù del Nord-Est America chiamata in questo modo a causa della forti nevicate tipiche della stagione. SkyNews spiega che era anche chiamata "Luna della fame" a causa della scarsità di cibo e delle dure condizioni di caccia del mese. Esiste proprio un almanacco chiamato "Maine Farmers" che ha pubblicato tutti i nomi "indiani" per le lune piene dagli anni '30 in poi con questi nomi che ormai sono ampiamente conosciuti e utilizzati. Secondo l'almanacco, il plenilunio di febbraio era chiamato anche "Luna della tempesta" a causa delle forti nevicate in Nord America in questo periodo dell'anno.
Alcune fonti della Nasa parlano anche dell "Luna del Lupo" come un vecchio nome europeo così come "Luna delle Candele", legata alla tradizionale festa della Candelora del 2 febbraio. Come ricorda Repubblica, tra un mese sarà il momento della "Luna del verme" chiamata così per il lento risveglio dei terreni agricoli dopo il freddo invernale che, grazie a un ritrovato tepore, risvegliano i primi lombrichi.
Dove sarà visibile
In Italia sarà possibile osservare il fenomeno se si verificheranno queste due condizioni: cielo sereno e presenza di un buono strato di neve per poter osservare questo suggestivo riflesso dovuto alla pienezza del nostro satellite. A parte le montagne (Alpi e Appenini) non sono molto numerosi i centri a bassa quota con un buon innevamento. Sarebbero bastati pochi giorni per un evento ancora più suggestivo vista l'ondata gelida in arrivo dalla Russia che porterà la neve anche sulle zone pianeggianti e costiere. I cieli sono previsti sereni su gran parte della Penisola a parte nubi cariche di neve in entrata dall'Adriatico verso le aree appenniniche dei versanti esposti.
Come spesso accade durante un evento, sarà possibile seguire dirette streaming in rete ma anche dal sito del Virtual Telescope: il momento di massima grandezza sarà raggiunto alle ore 19.29 italiane. Nel suo momento massimo di illuminazione, la Luna di neve si troverà a una distanza di circa 404mila chilometri dalla Terra, massima distanza rispetto a quando si avvicina maggiormente (382mila chilometri. In questo momento, infatti, l satellite si trova all’apogeo (punto più distante) chiamandosi infatti microluna. L'occhio umano, però, non sarà in grado di percepire la differenza del diametro che in questo caso è inferiore del 14% ed è il 30% meno brillante della Superluna che ci ha fatto visita recentemente.
Il record di Giove
A proposito di Luna, noi ne abbiamo una soltanto mentre il pianeta Giove ne conta ben 92 strappando questo primato, nelle ultime ore, a Saturno con 83: è stato possibile perché gli scienziati del Centro per i corpi minori (Minor Planet Center) prezzo l'Unione
Astronomica Internazionale (Iau) hanno scoperto altre 12 piccole lune. Sautrno, però, può vantare un primato assoluto nel Sistema Solare grazie alla recente scoperta di nuova luna che al suo interno nasconderebbe un oceano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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