"Come l'eroina", ecco perché il formaggio crea dipendenza: lo studio

Tutto dipende dalla struttura che la caseina assume durante il processo di digestione, che sarebbe simile a quella della morfina

"Come l'eroina", ecco perché il formaggio crea dipendenza: lo studio
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Secondo un recente studio condotto da alcuni ricercatori della University of Michigan anche i formaggi sono in grado di creare una forte dipendenza negli esseri umani, tanto da risultare assimilabili alle sostanze stupefacenti.

La colpa sarebbe da attribuire alla struttura che la caseina viene ad assumere nella fase di scomposizione chimica che si verifica durante la digestione: da questa scissione si producono infatti anche le casomorfine, che sono in sostanza degli oppiacei. I prodotti secondari come mozzarelle, formaggi freschi e stagionati, stando ai dati riportati dai ricercatori sullo Us National Library of Medicine, agirebbero sul nostro organismo come delle droghe, dando quindi una certa dipendenza,

Il latte è composto da una notevole quantità di "proteine nobili", l'80% delle quali è rappresentato dalla caseina, di primaria importanza per la produzione dei formaggi. Nel momento in cui mangiamo un prodotto secondario del latte, durante la digestione, questa caseina si scompone in peptidi, una classe di composti chimici che comprendono anche le caseomorfine e che hanno in effetti una struttura molto simile alla stessa morfina.

Per poter effettuare le loro valutazioni, i ricercatori dell'Università del Michigan hanno utilizzato la Scala di Valutazione Ossessivo Compulsiva, con l'obiettivo di comprendere il livello di apprezzamento di alcuni cibi da parte delle persone che hanno partecipato allo studio. Tra quelli più amati, senza dubbio, ci sono proprio i formaggi: l'alimento fa "perdere il controllo", nel senso che un pezzetto tira l'altro e si finisce spesso e volentieri per perdere il senso della misura. La colpa è della caseina e delle casomorfine che si sviluppano durante la scomposizione chimica: quando si mangia un prodotto secondario del latte, questi composti vengono rilasciati in quantità considerevoli, dando all'essere umano un eccessivo senso di "gratificazione". Ecco perché risulta difficile resistere alla tentazione

Gli effetti delle casomorfine non sono ancora del tutto accertati, ma pare che abbiano qualità analgesiche, sedative e stimolanti dell'appetito, tanto da creare una dipendenza simile a quella prodotta dagli oppiacei come la morfina. Il tutto si verificherebbe con la stimolazione dei recettori delle endorfine, provocando nell'uomo sensazione di benessere, rilassamento e riduzione dell'ansia. Al contrario, interrompendo l'assunzione del prodotto si otterrebbero effetti contrari, come una sorta di sensazione di "astinenza": tra la struttura chimica dei prodotti chimici sviluppati durante la digestione e il senso di appagamento, quindi, sembra quasi di ritrovare gli effetti degli oppiacei come l'eroina, con una certa difficoltà a fermarsi e interrompere il consumo.

Per "disintossicarsi" dalle casomorfine in genere si

procede per gradi, riducendo progressivamente la quantità di formaggio fino a limitarsi alle tipologie consigliate dal proprio nutroizionista e ridurne l'assunzione a non oltre due volte ogni sette giorni.

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