L'opera di The Astronut, per la salvaguardia dei ghiacciai

Realizzata con la tecnologia AI, l'opera the The Astronut, "Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita", partecipa a MIA Photo Fair BNP Paribas nella “Foreign Section– Focus Svizzera”

L'opera dell'artista visionario The Astronut dal titolo: "Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita"
L'opera dell'artista visionario The Astronut dal titolo: "Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita"
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The Astronut Studio partecipa a MIA Photo Fair BNP Paribas nella “FOREIGN SECTION – FOCUS SVIZZERA” patrocinata dal Consolato Svizzero a Milano, con un progetto espositivo dal titolo "Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita” a cura di Clelia Patella.

L'opera

Il quadro, dell'artista visionario The Astronut che utilizza la tecnologia per provocare riflessioni attraverso l’emozione umana, affronta una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica. Con questa installazione immersiva e interattiva, il pubblico viene coinvolto in un'esperienza che unisce arte, scienza e spiritualità, ponendo al centro la fragilità del ghiacciaio dell'Aletsch, il più grande delle Alpi e patrimonio mondiale dell'UNESCO.

L'aiuto dell'AI

Grazie all'intelligenza artificiale e a un sofisticato sound design, l'installazione trasforma i dati scientifici in una narrazione visiva e sonora che invita a riflettere sul nostro impatto sul pianeta. L’opera è ispirata alla tradizione secolare degli abitanti di Fiesch, un villaggio nel Canton Vallese in Svizzera, intrapresero un rito religioso annuale con cui chiedevano a Dio di arrestare l'avanzata minacciosa dei ghiacciai. Con il cambiamento climatico, il pericolo si è radicalmente trasformato: oggi, la minaccia è il rapido scioglimento dei ghiacciai. Nel 2019, la comunità locale, con l’approvazione del Vaticano, ha deciso di aggiornare questa preghiera, ora dedicata alla protezione e conservazione dei ghiacciai stessi.

Le caratteristiche dell'installazione

L'installazione immersiva sonora è caratterizzata da un audio spazializzato in quaranta delle lingue più diffuse al mondo, creando un'esperienza globale e universale. Partendo da foto e dati scientifici del ghiacciaio, l’artista sceglie di sottolineare un concetto emergente: il ghiacciaio come olobionte, ovvero un organismo complesso e vivente formato dalla simbiosi di elementi abiotici e biotici in una rete vitale di interconnessioni. Questo approccio sottolinea come anche noi, esseri umani, siamo parte integrante della natura e quanto sia fondamentale la nostra cooperazione e interconnessione con l'ambiente.

Il "mantra" da recitare

Attraverso l'intelligenza artificiale, i dati scientifici relativi allo scioglimento del ghiacciaio sono trasformati in un'interazione visiva in continua evoluzione. Il pubblico è invitato a recitare la preghiera-mantra "Il Ghiacciaio è ghiaccio, il Ghiaccio è acqua, l'Acqua è Vita" di fronte a un grande ledwall. Questa frase, ripetuta in audio spazializzato nelle 40 lingue principali del mondo, trasforma l'esperienza in una potente installazione immersiva. Ogni intervento vocale del visitatore rallenta visivamente il degrado e la sofferenza del ghiacciaio, ricordandoci simbolicamente l'efficacia e la forza delle azioni individuali.

La preghiera degli abitanti di Fiesch, trasformata nel 2019 in un appello per fermare il ritiro dei ghiacciai, è una preghiera di speranza e anche un monito, la cui ripetizione da parte dello spettatore davanti al ledwall diventa parte integrante del processo evolutivo dell’opera. La partecipazione attiva del pubblico è quindi un atto simbolico che invita ciascuno a riflettere sulla propria responsabilità individuale: la consapevolezza di come, anche attraverso un gesto semplice, ogni azione possa contribuire a determinare il corso degli eventi" spiega Clelia Patella curatrice della mostra che aggiunge:

"Con questo progetto, The Astronut intende scuotere le coscienze per suscitare un cambiamento interiore nei visitatori. In un’epoca in cui la velocità delle trasformazioni ambientali è allarmante, l’artista ci chiede di fermarci, riflettere, e agire, anche attraverso il semplice atto di ripetere una preghiera.

La speranza è che, in questo incontro tra arte, scienza e spiritualità, il visitatore possa comprendere che ogni azione, anche la più piccola, ha un peso nel determinare il futuro".

Dove poterla ammirare

L’installazione sarà visitabile dal 20 al 23 marzo 2025 all’interno della Sezione FOREIGN – FOCUS SVIZZERA al Mia Photo Fair al Superstudio Più a Milano (STAND D 032)

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