Autovelox illegali, sequestrati i dispositivi in tutta Italia. Dove la multa è nulla

L'operazione ha portato al sequestro di apparecchiature in numerosi comuni e città, tra cui Venezia, Vicenza, Modena e Reggio Emilia

Autovelox illegali, sequestrati i dispositivi in tutta Italia. Dove la multa è nulla
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Autovelox illegali. La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia Stradale di Cosenza ha condotto un'importante operazione contro l'uso non autorizzato di autovelox, con un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Cosenza. L'azione è scaturita da indagini delegate dalla Procura della Repubblica locale, a seguito di accertamenti sulla legittimità della strumentazione T-Exspeed v 2.0, utilizzata per il rilevamento delle violazioni della velocità. Gli accertamenti hanno rivelato che questi misuratori di velocità, dislocati su diverse strade della provincia di Cosenza e in altre località italiane, non erano omologati e mancavano dei requisiti necessari per garantire la validità delle sanzioni emesse. Ecco cosa è successo.

Il sequestro

Le apparecchiature, installate in postazioni fisse per il rilevamento della velocità, sia media che istantanea, erano collocate lungo la SS 107 e la SP 234 nella provincia di Cosenza, nonché sulla SS 106 in Calabria. Il sequestro ha coinvolto dispositivi non solo in Calabria, ma anche in molte città italiane, tra cui Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensilis. Questa portata a livello nazionale del problema evidenzia la serietà della situazione e l'urgenza di garantire che gli apparecchi per il controllo della sicurezza stradale siano sempre conformi alle normative stabilite.

I riferimenti normativi

La sicurezza stradale deve essere un obiettivo prioritario per la Polizia Stradale, ma è fondamentale che tale obiettivo venga perseguito utilizzando strumenti che siano legittimi e conformi alle normative vigenti. Lo ha ribadito anche la Suprema Corte di Cassazione nella sentenza n. 3335/2024, che ha dato l'ok all’illegittimità dei dispositivi in questione avvallando l’emissione del provvedimento cautelare di sequestro. In seguito alle indagini, è stato messo in stato di libertà il legale rappresentante della società fornitrice dei dispositivi T-Exspeed v.2.0, accusato del reato di frode nella pubblica fornitura, come previsto dall'articolo 356 del Codice Penale. Questo reato si configura quando un fornitore consegna alla pubblica amministrazione beni o servizi che non rispettano le specifiche contrattualmente concordate. Nel caso in esame, i dispositivi di rilevamento della velocità risultavano non omologati e pertanto non conformi agli standard richiesti per la loro legittima utilizzazione.

I prossimi controlli

Verranno effettuati nei prossimi giorni altri accertamenti per chiarire l’entità delle irregolarità e identificare eventuali altre responsabilità. La Polizia Stradale manterrà un attento controllo sulla situazione, verificando che tutti i dispositivi di rilevamento della velocità siano pienamente conformi alle normative in vigore. Questo processo è cruciale per garantire sia la sicurezza sulle strade che la trasparenza nelle operazioni di controllo.La Lega, in primis il Ministro Matteo Salvini, è al lavoro per mettere ordine in una situazione di caos.

La salvaguardia degli utenti della strada e dei pedoni è una priorità, ma senza tartassare i cittadini con migliaia di autovelox illegali che non aumentano la sicurezza ma solo le multe”. Così una nota della Lega dopo la notizia dei sequestri di dispositivi illegali in tutta Italia.

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