La svolta: ergastolo per il femminicidio. "Piaga intollerabile"

Approvato il ddl al Consiglio dei ministri. Il governo esulta: "Pene severe per abusi"

La svolta: ergastolo per il femminicidio. "Piaga intollerabile"
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Il femminicidio da parola diventa reato. Punibile con l'ergastolo. Ieri è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che introduce, come fattispecie autonoma all'articolo 577-bis del codice penale, il reato di femminicidio. L'annuncio arriva alla vigilia dell'8 marzo, giornata della donna. «Oggi il Governo compie un altro passo avanti nell'azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime», spiega la premier, Giorgia Meloni, raccontando l'introduzione nel nostro ordinamento del femminicidio come «reato autonomo», oltre alla previsione di «aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn». Tutte norme, aggiunge la presidente del Consiglio, «che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga».

A Palazzo Chigi, per annunciare il provvedimento, ci sono i ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi, delle Riforme Istituzionali, Elisabetta Casellati, della Famiglia, Eugenia Roccella, del Lavoro, Marina Calderone, e dell'Università, Anna Maria Bernini, oltre al Guardasigilli Carlo Nordio collegato in videoconferenza. Roccella rimarca il passaggio del femminicidio da «parola che usiamo abitualmente» ma che «non era mai entrata nel codice» a reato.

«È davvero una novità dirompente, non solo giuridica ma anche culturale», sottolinea la titolare della Famiglia, prima di leggere l'articolo uno del provvedimento: «Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo». Quindi la ministra ricorda come la scelta di introdurre una nuova fattispecie e non una semplice circostanza aggravante è il «tentativo di produrre un mutamento culturale» come risposta a un fenomeno terribile, per il quale «ogni tre giorni una donna muore».

Nordio parla di «risultato epocale», ricorda la formazione prevista per i magistrati «per evitare la vittimizzazione secondaria» e l'obbligo per il pm di ascoltare personalmente la vittima o, se è deceduta, i suoi parenti: un modo per renderla «protagonista della dialettica processuale». Un punto rimarcato anche dal ministro dell'Interno, Piantedosi, che ricorda come oggi i braccialetti elettronici attivati «in chiave antistalking sono 5.700 su un totale di 12mila», mentre le «stanze rosa» dedicate alle donne vittime di violenza in questure, commissariati e caserme dei carabinieri sono già 339 e «il numero è destinato ad aumentare». Per le donne vittime di violenza, ricorda Calderone, è stato anche previsto il pagamento dell'assegno di inclusione, una misura che ha permesso, negli ultimi 14 mesi, di dare «protezione a 3516 donne, che sono 3516 nuclei familiari», e dunque insiste la ministra - spesso «oltre che l'assegno di inclusione, riconosciamo l'assegno unico e il contributo per l'affitto, cercando anche di facilitare l'inserimento lavorativo». Già stanziati sempre ieri, spiega poi Bernini, 8,5 milioni di euro dedicati dal ministero al contrasto alla violenza di genere, soldi che i singoli atenei italiani sceglieranno come articolare in misure e sportelli antiviolenza.

E Casellati conclude ricordando che l'introduzione del reato di femminicidio, propedeutico a un testo unico sulla violenza di genere, dovrà arginare «un bollettino di guerra: 99 donne uccise nel 2024, e già 3 solo a gennaio». Insomma, conclude, «una mattanza che va fermata». Tra i primi commenti, quello della senatrice di Noi Moderati Mariastella Gelmini, che plaude al «salto di qualità nella battaglia contro la violenza di genere».

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Avatar di AndreaMI AndreaMI
8 Mar - 16:17
Contrariamente a quello che suggeriscono tutti i giornali, la maggior parte degli omicidi vengono fatti da uomini contro altri uomini. In ogni caso, stabilire che la pena dipenda dal genere (cioè che un crimine commesso da una donna contro un uomo sia meno grave che viceversa) è discriminatorio. Usare come argomento il fatto che gli uomini commettano più omicidi è assurdo. Sarebbe come dire che i membri di un gruppo etnico dove la percentuale di omicidi è superiore debbano avere castighi più alti. Non si griderebbe al fascismo?
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Avatar di Lepato1571 Lepato1571
8 Mar - 10:08
Non servirà perchè chi uccide è un disperato violento e non gli interessa la eventuale punizione,,,
Avatar di de barba rossano de barba rossano
8 Mar - 10:13
devo dire da elettore di centrodestra, che trovo questo provvedimento legislativo "quasi" inutile. mi spiego, dato per scontata la piaga dei femminicidi e che l' uomo che li commette piu' che altro e' un perfetto xxxxxx che si e' rovinato la vita, se una donna viene uccisa, e' al pari di un uomo che viene ucciso, un delitto contro una persona umana, quindi meritevole di pena esemplare . riguardo all' ergastolo, ma siamo seri, ormai l' ergastolo non lo fa quasi nessuno, manco i boss della mafia. pare piu' uno spottino da presentare in coincidenza con l' otto di marzo. segnalo anche che si parla poco della violenza subdola e strisciante di tipo psicologico posta in essere da molte donne.
Avatar di serjoe serjoe
8 Mar - 11:46
@de barba rossano Già , eesiste eccome la violenza psicologica, che distrugge la mente e l'anima ma nessuno se ne frega, solo chi reagisce va in galera.
Avatar di giorgiodx giorgiodx
8 Mar - 11:18
Andrebbe aggiunto un particolare, le pene per omicidio devono essere scontate per intero, senza sotterfugi tipo semi-infermità mentale, disagio sociale, percorsi di recupero ( sempre falliti ) e ammenniccoli vari, sia per i femminicidi che per gli omicidi.
Avatar di mina2612 mina2612
8 Mar - 11:59
Un omicidio è un omicidio, sia che la vittima sia in uomo, una donna o un bambino (e io ci aggiungerei anche un animale). Quindi, se omicidio è, che vengano applicate le leggi in vigore.

Perché si vuole evidenziare che le donne sono esseri inferiori per cui bisogna tutelarle con leggi ad hoc?
Avatar di pompilio pompilio
8 Mar - 13:58
@mina2612 Il problema è che chi ci comanda sia Esso uomo o donna ha poco sale in zucca
Avatar di Smax Smax
8 Mar - 12:04
Quindi ora e’ stata introdotta una discriminazione. Uccidi un uomo e prendi 20 anni una donna l’ergastolo. Penso non sia nemmeno costituzionale a parte che se ne fregano, il libretto lo interpretano a loro uso e consumo. L’omicidio a prescindere dovrebbe portare all’ergastolo e va fatto scontare quasi in toto.
Avatar di AndreaMI AndreaMI
8 Mar - 16:17
Contrariamente a quello che suggeriscono tutti i giornali, la maggior parte degli omicidi vengono fatti da uomini contro altri uomini. In ogni caso, stabilire che la pena dipenda dal genere (cioè che un crimine commesso da una donna contro un uomo sia meno grave che viceversa) è discriminatorio. Usare come argomento il fatto che gli uomini commettano più omicidi è assurdo. Sarebbe come dire che i membri di un gruppo etnico dove la percentuale di omicidi è superiore debbano avere castighi più alti. Non si griderebbe al fascismo?
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