"Piccoli dittatori...". Bottura all'attacco del tenente che ha querelato Littizzetto

Le parole di Luciana Littizzetto a "Che tempo che fa" sono ancora motivo di discussione e Luca Bottura si è infilato nella contesa in favore dell'attrice

"Piccoli dittatori...". Bottura all'attacco del tenente che ha querelato Littizzetto
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"Piccoli dittatori crescono". È così che Luca Bottura, noto sui social come "bravimabasta", ha commentato la decisione di un tenente in congedo dell'esercito, Pasquale Trabucco, di avanzare querela contro Luciana Littizzetto. La "colpa" dell'ufficiale sarebbe quella di aver agito secondo legge per un'esternazione che, a suo giudizio personale, sarebbe offensiva per i militari. L'argomentazione di Trabucco è stata ben più articolata rispetto a quella di Bottura, perché il tenente ha spiegato di ager agito in questo modo perché "penso che certe cose non vadano toccate. Intendo la dignità dei nostri uomini in divisa".

Luca Bottura

Il tenente ha spiegato anche che il suo è un "atto simbolico necessario per i nostri caduti in battaglia", riferendosi, ha sottolineato, non solo "ai nostri soldati, ma anche ad esempio ai partigiani della Resistenza". Nel suo comunicato, Trabucco si è detto disposto a ritirare la querela nel caso fossero arrivate le scuse da parte dell'attrice, quindi il commento di Bottura alla notizia trova un po' il tempo che trova e sembra solo l'ennesima provocazione per scaldare ulteriormente gli animi. È una pratica divenuta comune, sui social e no, per cercare forse un po' di attenzioni buttandosi sui temi più caldi del momento, come ha fatto lo stesso Bottura in un'altra occasione, sempre nella giornata di ieri, facendo il suo personale plauso a Romano Prodi nella querelle che lo vede accusato di aver aggredito verbalmente, e forse anche toccato, una giornalista Mediaset: "Prodi ha fatto benissimo. Era ora che qualcuno desse al retequattrismo la risposta che merita. Peccato solo sia toccato a chi esegue ordini e non alla ghenga che ha trasformato una gran parte del giornalismo italiano nella cinghia di trasmissione della produzione di odio".

Ma tornando al caso Littizzetto, Ma non è stato solo il Tenente a rivolgersi alla procura di Milano, perché l'avvocato Francesco Catania ha presentato un esposto per "presunto vilipendio delle Forze Armate ai sensi dell'articolo 290 c.p.".Il legale ha sottolineato di aver agito in questo modo perché ritiene sia "pericolosissimo minare la fiducia nel nostro esercito, deridendolo. Tra l'altro senza avere nessuna competenza in merito, senza avanzare alcuna critica ragionata". E ha aggiunto, in un lungo video in cui ha reso nota la sua azione, che l'ha fatto perché "non puoi assolutamente minare la fiducia nelle istituzioni di quello Stato che ti hanno garantito la libertà negli ultimi 80 anni, solo per avere qualche milionata di spettatori o perché hai qualche milionata di spettatori". Il diritto di satira nel nostro Paese è inviolabile, ma chiunque parli alle masse dovrebbe anche esercitare il dovere del buon senso.

Anche tanti militari si sono indignati per le parole dell'attrice, secondo la quale noi italiani "facciamo cagarissimo a combattere" e sostiene che "sono più le volte che abbiamo perso di quelle che abbiamo vinto" sul campo di battaglia.

Ma a questo la risposta più centrata l'ha offerta il generale Carmelo Burgio che, con una lunga lettera, ha invitato Littizzetto a visitare insieme i sacrari e i cimiteri militari per portare un omaggio ai soldati, spesso giovanissimi, "protagonisti di battaglie perse e – mi creda – anche di altre vinte, che forse non ha avuto tempo per studiare". E magari potrebbe unirsi a loro anche Bottura.

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