Nonostante siano passati diversi giorni dalle esternazioni di Luciana Littizzetto sui militari, le sue parole continuano a riecheggiare e a creare conseguenze. Il tempo dell'indignazione sembra essere finito, i militari che avevano qualcosa da dire l'hanno detta, ora c'è chi è passato ai fatti. Dopo l'annuncio dell'esposto per presunto vilipendio da parte dell'avvocato Francesco Catania, che tramite un seguitissimo video su YouTube ha spiegato come ha maturato l'idea di procedere presso la procura di Milano, pare che ci sia un'altra azione compiuta a tutela del buon nome dei soldati italiani a fronte delle parole pronunciate sul canale Nove: "Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere".
Da quanto si apprende, il tenente dell’Esercito Pasquale Trabucco, ufficiale in congedo e presidente del "Comitato per il 4 Novembre", avrebbe sporto querela contro l'attrice. Lo riferisce Ona, riportando le parole di Trabucco, il quale riferisce di aver preso questa decisione "perché penso che certe cose non vadano toccate. Intendo la dignità dei nostri uomini in divisa. Come Comitato per il ripristino della Festività del 4 Novembre l’ho ritenuto un atto simbolico necessario per i nostri caduti in battaglia". Tra questi caduti, sceglie di fare un nome, uno dei meno noti all'opinione pubblica ma che si distinse con onore sul campo di battagli, quello di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, "ufficiale italiano, comandante del Fronte Militare Clandestino, martire alle Fosse Ardeatine e Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Mi riferisco non solo ai nostri soldati, ma anche ad esempio ai Partigiani della Resistenza. Ovviamente sono disposto a ritirare la querela in caso di pubbliche scuse".
Il riferimento del Tenente è a un passaggio della "lettera" che Littizzetto ha scritto a Ursula von der Leyen, in cui dice che "se sfogli i libri di storia sono più le volte che abbiamo perso di quelle che abbiamo vinto", citando alcune delle più note sconfitte italiane sul campo durante la Prima Guerra Mondiale. Parole che fanno seguito a quelle del generale di Corpo d'armata Carmelo Burgio, che ha invitato l'attrice a visitare con lui i sacrari militari ma anche le "tante lapidi sparse qua è là per l’Italia, che ricordano i soldati morti per rimettere in piedi quello che per quelli come Lei è un Paese. Per noi resta la Patria". Ricordi che vanno sbiadendo di soldati "caduti dopo le nefandezze politiche che li avevano portati a combattere una guerra sbagliata, con le armi sbagliate, e dalla parte ancora più sbagliata".
Soldati, ma prima ancora ragazzi, spesso giovanissimi, scrive Burgio rivolgendosi direttamente a Littizzetto, "protagonisti di battaglie perse e – mi creda – anche di altre vinte, che forse non ha avuto tempo per studiare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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