Può essere una colpa non conoscere l'amore?

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"Dante e Beatrice", di Henry Holiday (Wikipedia)
"Dante e Beatrice", di Henry Holiday (Wikipedia)
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Alfredo vive «un eterno stato di innamoramento» al punto di definirla «ossessione»? Era un ragazzino timido che trovava ristoro nella pornografia (... per la gioia del suo oculista?) poi prova col sesso a pagamento e infine scopre le delusioni in età avanzata (per la gioia del suo analista?) e scopre ora di avere un «disperato bisogno di essere amato» ma non di amare! Nella sua confusione però in un attimo di lucidità capisce che non ha ancora capito cosa sia davvero l’amore. Dove pensava di capirlo? Nella pornografia? Nel sesso a pagamento? Ecco il punto nodale, cara dottoressa Braghieri: comprendo bene che lei pubblicando solo una lettera al giorno non conosce ovviamente il tenore delle altre ma a giudicare da quelle pubblicate è un’antologia varia di tradimenti e pulsioni malamente represse. Forse inizieremmo a capirlo quando un uomo incrociando una donna «li occhi no l’ardiscon di guardare» e contemplandola pensa che «par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare». Ecco quello sarebbe il primo miracolo: capire cos’è l’amore! E questo vale, sia chiaro, anche per la donna che deve sentirsi come qualcosa «venuta da cielo in terra a miracol mostrare».
Cordiali saluti
Pier Paolo L.

Caro Pier Paolo, non c’è dubbio che qui arrivino anche tante lettere che parlano di tradimenti e, come le definisce lei di «pulsioni malamente represse». Alcune missive sgorgano dalle penne di uomini e donne annoiati o indecisi o irrimediabilmente infedeli. Nel caso di Alfredo però, mi sento di spezzare una lancia. Ha avuto fin qui una vita «sentimentale» o almeno «sessuale» (se così si può dire), decisamente faticosa e poco appagante e le «consolazioni» che ha creduto di prendersi, hanno finto col deludere lui per primo. Mentre da ciò che scrive, da come lo scrive e da ciò che la sorprende si capisce perfettamente che lei, Pier Paolo, è un uomo risolto da quel punto di vista. Quando si ha la fortuna di potersi stupire delle tante stranezze che la vita sessuale altrui finisce col prendere, significa che da quel punto di vista, a noi è arrivato tutto con naturalezza e semplicità. Nei tempi e nei modi consoni. Ma è appunto una fortuna che scordiamo di considerare tale. Purtroppo non per tutti va così.

Altri al contrario, sono costretti a ricorrere a espedienti e a faticare per tutto ciò che attiene a quell’ambito della vita. E questo sì, diventa elemento di grande frustrazione che non sempre può considerarsi una colpa. Come, credo, nel caso di Alfredo.

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