Woke, pure Disney ci ripensa: cambiati i "disclaimer" inclusivi sui classici

Le avvertenze "moralizzatrici" introdotte dal 2019 sui film Dumbo, Peter pan e gli Aristogatti verranno modificate e mitigate. Svolta della multinazionale sulle politiche di diversità e inclusione

Woke, pure Disney ci ripensa: cambiati i "disclaimer" inclusivi sui classici
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Come nelle migliori favole, il finale è tanto inaspettato quanto positivo. C'era una volta il tentacolare mostro dell'ideologia woke, nemico del buon senso in apparenza imbattibile; oggi invece non c'è più. Sull'onda di un generale cambiamento di rotta avvenuto in tempi recenti, in particolare dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, anche la Walt Disney Company ha deciso di dire addio materia alle imposizioni in materia di diversità, equità e inclusione. Già nei giorni scorsi era trapelata la notizia che la multinazionale dell'intrattenimento stesse rivedendo le politiche Dei (ovvero Diversity, Equity and Inclusion) interne all'azienda, ora invece emerge la volontà di un cambiamento anche rispetto alle avvertenze moralizzatrici introdotte anni fa sui contenuti.

Il cambio di strategia, dunque, riguarderà in particolare il catalogo digitale della piattaforma Disney+, che dal 2019 era stato infarcito di disclaimer su alcuni contenuti considerati problematici a causa della loro "rappresentazione arcaica" di alcune situazioni socio-culturali. Nel tritacarne di questa assurda rilettura del passato in chiave woke ci erano finiti i migliori classici della società statunitense, da Dumbo a Peter Pan, passando per Lilli e il vagabondo e gli Aristogatti. Film che avevano cresciuto e intrattenuto intere generazioni di fanciulli erano di colpo diventati materiale scomodo in base ai criteri del politicamente corretto a tutti i costi (e peraltro postumo, in quel caso). "Questo programma include rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture", recitava l'avviso con cui Disney aveva deciso di 'marchiare' quei contenuti.

In una successiva integrazione, il messaggio in sovrimpressione precisava: "Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono anche adesso. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo riconoscerne l'impatto dannoso, imparare da esso e avviare un dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo". In molti avevano comprensibilmente sollevato critiche e perplessità riguardo a quelle diciture, che esprimevano giudizi di merito su contenuti ideati in un determinato periodo storico e dunque figli di quel momento culturale e creativo. Ebbene, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca pare abbia contribuito ad abbattere quel muro di oltranzismo e di politicamente corretto diventato per molti una prigione al libero pensiero, nonché un ostacolo agli investimenti (e dunque un danno economico).

Secondo quanto si apprende, la nuova dicitura dovrebbe recitare quanto segue: "Questo programma è presentato come creato originariamente e potrebbe contenere stereotipi o rappresentazioni

negative". Rimaniamo convinti che la soluzione migliore sia quella di evitare qualsiasi avviso di questo tipo, il cambiamento è comunque un positivo passo in avanti rispetto all'incomprensibile stretta ideologica del passato.

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