
Voglio raccontare anch’io, in sintesi ovviamente, il mio «itinerario» amoroso, perché in fondo è un po’ inusuale. Premetto di avere avuto un vita sessuo-affettiva tutt’altro che ricca e movimentata, pur essendo stato un ragazzo e un uomo (oggi sono anziano) di bell’aspetto. Intorno ai vent’anni m’innamorai perdutamente di Luisa, che contraccambiava solo in parte, e che si trascinò con me per un paio di anni in un rapporto che non era né carne né pesce, non stavamo insieme in senso comunemente inteso, addirittura non ci fu «consumazione» vera e propria, ma c’era un forte legame e non riuscivamo stare lontani. Alla fine fu lei a dire basta, se ne andò a quattrocento chilometri di distanza e non ci vedemmo più, mai più. Dieci anni più tardi vissi - stavolta a 360° - una storia molto intensa, che durò diciotto mesi, con una collega; poi, quando ero ormai intorno ai trentacinque, conobbi mia moglie: grande affetto, ottimo affiatamento, assoluto rispetto reciproco, due figli e la certezza che vivremo insieme per sempre. Eppure certe notti, ad oltre quarant’anni di distanza, sogno Luisa, mi sveglio di soprassalto con l’azzurro dei suoi occhi che dilaga nella mia mente e mi rendo conto che le vibrazioni dell’anima provate con lei sono state uniche e irripetibili.
Un caro saluto.
Ettore
Caro Ettore (non avrebbe potuto avere che un nome epico), ho iniziato a stare in apprensione dalla riga in cui si è messo a descrivere il rapporto con sua moglie, e a «l’azzurro degli occhi di Luisa (anche lei, come altro avrebbe potuto chiamarsi...) che dilaga nella sua mente» ho capito che avevo ragione di preoccuparmi. Mi dispiace così tanto del fatto che sia rimasto incagliato in quell’amore che è andato a schiantarsi a quattrocento chilometri di distanza e che ancora oggi le toglie le notti... E mi dispiace così tanto per sua moglie che, ignara, le dorme accanto da una vita senza riuscire ad essere la donna per la quale sta sveglio. Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto vicino e sapere che non l'avrai mai. Se fossi spietata, più con lei che con la sua consorte, sa cosa le consiglierei Ettore? Di cercare Luisa. E di rivederla.
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