Se vale tutto il passo successivo è innamorarsi di un albero

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Se vale tutto il passo successivo è innamorarsi di un albero
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Deduco che siamo in un’epoca ideale e distopica in cui tutto deve essere potenzialmente accettato e «incluso», dove un marito e un papà possa amare un altro uomo e la sua famiglia debba accettarlo come fosse normale. O dove una studentessa apparentemente modello si rifuggi nel «pied-à-terre» di un professore più anziano... Fermate il mondo: voglio scendere! Il passo successivo è forse innamorarsi di un albero? No, dottoressa Braghieri, non ci sto! Vorrei ritornare se mi permette a quelle emozioni idilliache che emergevano dalle prime lettere dove si parlava di amore e non di sesso, di sensazioni non tradimenti. Capisco bene che quelle lettere creino il «clikbaiting» utile per un quotidiano ma mi chiedo (e le chiedo) se mestare nel torbido sia vantaggioso! Per me far parlare le emozioni dei sentimenti è sempre meglio!
William J. Marangon

Caro William, sono felice di dirle che questa rubrica non deve rispondere ad alcuna logica di «clikbaiting». E la considero davvero una bella libertà in un periodo storico come questo in cui, in effetti, il click è il primo «Dio» a cui rispondere. Forse è anche uno dei motivi per cui mi piace tanto il «mio» (che è poi del Giornale) spazio, perché qui dentro posso permettermi di prescindere da certe dinamiche. Ma non da tutte. Per esempio ritengo un dovere cercare di rispondere a tutte le persone che mi scrivono perché trovo sia una forma di rispetto verso chi si prende il tempo di seguirmi e di inviare la propria storia. Ho ben compreso che tante delle tematiche sollevate non piacciono a tutti, ma quando una persona mi invia una lettera penso di doverla ripagare con la mia attenzione. Non mi permetterei mai di giudicare con sufficienza la sua esperienza e di decidere di cestinarla solo perché magari si allontana dal mio sentire. Se lo facessi, credo che non potrei occuparmi di questo angoletto. Detto ciò, temo si debba fare i conti con il fatto che al mondo esistono molte meno storie romantiche di quante vorremmo poterne leggere. Ma sa anche cosa le dico, William? Che forse si può partire da vicende pruriginose e contorte per trovare l’aspetto più alto e romantico del tutto.

Basta accogliere con un po’ di tolleranza e un po’ di ironia certi racconti. Forse il lato più aulico è dormiente sotto a una coltre di confusione e disagio. E chissà mai che anche il vostro contributo possa aiutare qualcuno a trovare il lato migliore di sè.

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