Per guardare i porno serve lo Spid. Ecco come cambiano gli accessi

Stretta sul web per l'accesso a siti ritenuti pericolosi per i minori. L'AgCom ha pubblicato un regolamento che prevede modalità di controllo più sicure per l'età. L'italia parte già dal 2025

Per guardare i porno serve lo Spid. Ecco come cambiano gli accessi
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Accedere a siti porno, fare scommesse online e poter navigare anche in contenuti vietati ai minori, fino ad ora è stato possibilie per tutti, anche per chi ha meno di 18 anni. Bastava cliccare dichiarando di essere maggiorenni, una modalità semplicissima che ha permesso fino ad ora l'accesso a contenuti pericolosi, con le conseguenze che ben si conoscono, anche a chi doveva essere tutelato. Tra qualche mese però non sarà più così.

La decisione italiana

Nel 2025 entrerà in vigore un nuovo sistema sicuro per verificare l'esatta età degli utenti, e si dovrà "dimostrare" di avere 18 anni o più, mentre i minorenni non potranno più accedere a contenuti non adatti alla loro età o considerati pericolosi. Nella stessa direzione si stanno muovendo anche altri Paesi come la Francia e la Spagna per dare una stretta al dilagare di un malcostume estremamente pericoloso di cui la deriva per i giovani è sotto gli occhi di tutti.

Il nuovo regolamento AgCom

Proprio qualche giorno fa l'AgCom ha pubblicato il regolamento che spiega le modalità di verifica dell'età in rete che ora attende solo il via libera dell’Europa per poi apririre un tavolo tecnico: "E mi aspetto che nel 2025 avremo il nuovo sistema", spiega Laura Aria, commissario di AgCom.

"L’abbiamo fatto per attuare una legge nazionale, che si riferiva ai soli siti porno; abbiamo visto però che anche l’Europa, nel regolamento Digital services act, prevede l’obbligo di verifica dell’età a tutela dei minori e si appresta a pubblicare linee guida di adeguamento", spiega ancora il commissario.

Non soltanto porno

I contenuti vietati non si limiteranno soltanto al porno ma saranno molti di più; dai giochi d'azzardo alle scommesse, ma anche contenuti di violenza, odio e discriminazione, o tutti quelli che possono recare danno alla salute, come quelli in cui si inneggia all'anoressia o alla bulimia. La normativa richiama l’esigenza di meccanismi di age verification, stabilendo che i minori hanno diritto a un livello più elevato di protezione dai contenuti che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale, prevedendo misure più rigorose nei confronti di vari servizi della società dell’informazione.

Come si potrà verificare l'età

Siti e piattaforme potranno verificare l’età in vari modi, AgCom dà solo i principi generali. La verifica può sfruttare software installati su smartphone o pc. In alternativa, il processo sarà via internet. Saranno però i soggetti indipendenti a dare la “prova dell’età” alla piattaforma, per quell’utente. Spid, Cie (Carta identità elettronica) sono i primi due modi già a disposizione; ma anche il “Wallet” europeo (portafoglio digitale) che il governo sta cercando di lanciare a breve, in anticipo sui tempi europei che lo hanno fissato nel 2026.

Nonostante la libera scelta a discrezione dei vari siti, ci saranno però alcuni criteri di sicurezza da rispettare a partire dal "doppio anonimato", come avviene ora per recuperare le pagine social hackerate. Questa sorta di "supervisione", non indagherà però sul perché della richiesta d'accesso, ma solo sul controllo dell'età e la dimostrazione di essere minorenni. Allo stesso modo non ci sarà la conservazione o l'incrocio dei dati.

Approvazione unanime

La decisione ha trovato, per una volta tanto, tutti d'accordo e rappresenta la sola via per tutelare i minori da contenuti non adatti.

Il regolamento AgCom è stato frutto di una consultazione con varie associazioni dei consumatori e ha ricevuto anche il via libera dal Garante della Privacy che da anni chiedeva di poter attuare una modalità del genere. Anche il governo plaude alla scelta e le stesse Big tech si stanno muovendo in questa direzione, soprattutto Meta che da tempo è sotto il mirino del governo americano.

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