La sinistra che danni si riempie la bocca delle parole tolleranza e inclusione, alla prova dei fatti risulta più illiberale di chi critica. Al Partito democratico ora non va bene nemmeno la presenza di Roberto Vannacci al Festival di Sanremo. Annunciata dallo stesso eurodeputato, la sua ospitata al Festival della canzone italiana ha creato polemiche causando una crisi di panico a sinistra. Tra questi il segretario provinciale del PD di Imperia, Cristian Quesada, che ha passato le ultime ore a passare in rassegna tutti i motivi per i quali l’eurodeputato leghista non dovrebbe presentarsi.
Descritto come un messaggio “reazionario” e “divisivo” i “democratici” vorrebbero esiliare il generale anche da Sanremo. Per Quesada, infatti“si tratterebbe di una provocazione evidente, una operazione studiata per sfruttare la risonanza mediatica della kermesse e amplificare un messaggio divisivo e reazionario. Non farebbe ridere neanche se fosse una barzelletta”. Ma non solo. Il segretario provinciale dem ha ripercorso la storia del Festival che, a detta sua, sarebbe rovinata dalla presenza di Vannacci. "Il Festival – ha aggiunto Quesada - ha raccontato l'evoluzione della società italiana, dando spazio a voci e sensibilità diverse, promuovendo il rispetto delle differenze e il progresso culturale. Vannacci, invece, rappresenta l'esatto opposto: il suo primo libro, Il mondo al contrario, è stato un manifesto di intolleranza, con attacchi contro donne, migranti, persone LGBTQ+ e chiunque non rientri nella sua visione reazionaria della società”.
La replica del generale non si è fatta attendere. L’europarlamentare del Carroccio ha affidato ai social un commento tanto scherzoso quanto aspro. Elenco degli invitati a Sanremo in mano, Vannacci si è rivolto alla telecamera: “Nell’elenco di chi partecipa a Sanremo ci sono proprio tutti, da Fedez a Achille Lauro, manca solo il mio nome, Roberto Vannacci. Eppure si parla di me anche in questa occasione. E lui è grazie a Christian Chesada, segretario provinciale del PD di Imperia, che sono stato chiamato in causa”. Poi, a stretto giro, Vannacci smonta in piccoli pezzi le accuse dell’esponente dem.
In primis, spiega, “lui proclama che il Festival di Sanremo è simbolo di apertura, cultura ed inclusione e che ha dato ampio spazio a voci e a sensibilità diverse. Pertanto io, sarei l’unica voce e sensibilità diversa a non avere la possibilità a esprimersi nella città dei fiori”. Il paradosso è così evidente che c’è anche tempo per una battuta scherzosa.
“Non gli va proprio che io vada solo ospite a Sanremo ed è stato preso dall’allergia e ha cominciato a starnutire e a grattarsi”, ha scherzato. "Si faccia una fiala di Bentelan se proprio non ce la fa smetterla di grattarsi. Sanremo è una città libera e non è un feudo ideologico riservato alla sinistra”, ha concluso il generale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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