Milano«Più che un furto clamoroso, un vero e proprio giallo» sorridono gli investigatori della sezione antirapine della squadra mobile di Milano. Non dice altro per ora la polizia davanti alla prima stima di 10 milioni di euro del bottino di gioielli griffato «Buccellati» e sparito, naturalmente insieme ai ladri, domenica sera nel pieno centro di Milano in un trolley che veniva trasportato a bordo di una vettura sul sedile panteriore, come un passeggero qualsiasi. Malviventi che hanno avuto gioco facile con Rosa Maria (ma da tutti chiamata Rosy) seconda moglie di Gianmaria, attuale presidente della «Buccellati holding» e forse il più noto tra i due fratelli milanesi della dinastia di gioiellieri famosi in tutto il mondo (laltro è Lorenzo, ndr), figli del fondatore Mario, scomparso nel 1965.
Secondo il suo stesso racconto la signora Rosy domenica sera stava tornando a casa, nella centralissima via Durini, a bordo della sua Bmw. Rosy stava riportando a casa i gioielli esposti, propria in dalla Buccellati Holding, dal 10 al 13 maggio, al palazzo della Permanente di via Turati 24 nel corso del «Mint» la sesta edizione della mostra mercato darte antica, moderna e contemporanea. «Tutta sola?» le hanno chiesto gli investigatori che, al posto della signora, avrebbero preso almeno qualche precauzione in più. «Certamente» ha risposto lei, aggiungendo che non le sembrava affatto strano visto che anelli, collier, spille, bracciali e quantaltro erano rinchiusi in un più che anonimo trolley appoggiato, appunto, sul sedile anteriore della sua vettura.
Arrivata in via Durini (erano da poco passate le 21), proprio mentre aspetta che si apra il cancello automatico di casa sua, la signora Rosy racconta di essere stata tamponata da unauto con tre persone a bordo.
Rosy scende dalla vettura e altrettanto fa una donna sudamericana dallaltra macchina sulla quale, in quel momento, viaggiano tre persone. La straniera si profonde in scuse per quello stupido incidente e, così facendo, polarizza su di sé tutta lattenzione della signora Buccellati. Rosy, intenta ad ascoltare le scuse della donna, nota infatti solo con la coda dellocchio un altro passeggero della vettura che lha appena tamponata, un uomo. Che scende a sua volta dalla macchina, la supera, raggiunge il sedile anteriore del passeggero della Bmw, apre lo sportello e afferra il trolley che ci è appoggiato sopra. Sì, il trolley che contiene 10 milioni di euro. Quindi fugge a gambe levate.
Quando realizza di essere stata derubata, cioè immediatamente, Rosy Buccellati insegue, anche lei di corsa, il ladro. Che però, raggiunto largo Toscanini, trova ad attenderlo un altro complice su unauto che, non appena lui sinfila in macchina, parte a tutta velocità verso via Larga.
Rosy fa allora un altro, ultimo, disperato tentativo di rivalersi sulla sudamericana. Ma, una volta girato langolo e tornata in via Durini, sotto casa sua, la signora Buccellati (è necessario precisarlo?) trova solo la sua auto incidentata.
Ieri pomeriggio la Buccellati Holding ha voluto precisare di aver già avviato le relative pratiche legali e assicurative ma anche che, «(...) dopo le verifiche dei valori sottratti» leffettivo danno subito sarebbe «enormemente inferiore» a quello stimato in prima battuta.
Milano ricorda due furti eccellenti di preziosi: nel febbraio 2008, ladri travestiti da finanzieri, svaligiarono il caveau dello show room di «Casa Damiani», in corso Magenta, per un valore complessivo di 16 milioni di preziosi.
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