Le auto sbarcano dal traghetto ma la passerella cede: 2 morti

GenovaSono custodite nelle immagini di una telecamera di sorveglianza delle banchine portuali le cause (e, forse, le responsabilità) della tragedia che si è consumata ieri mattina, poco dopo le 9, nel porto di Genova, e ha provocato la morte di due persone, un turista tedesco di Stoccarda, Philipp Habel, 29 anni, e la compagna polacca Melanie Starrzynsky, 28 anni, precipitati nelle acque limacciose dello scalo mentre stavano lasciando, a bordo dell’auto, il garage del traghetto «Moby Otta». La nave, proveniente dalla Sardegna, era attraccata a Ponte Andrea Doria, e si stavano svolgendo da pochi minuti le normali operazioni di sbarco dei veicoli, quando, per cause su cui sta indagando il magistrato di turno Biagio Mazzeo, si è verificato un sussulto improvviso dello scafo. In quel momento la «Moby Otta» si è staccata di alcuni metri dal molo: non più di due o tre, ma più che sufficienti perché la piattaforma di collegamento alla terraferma, sulla quale erano già transitate cinque vetture e su cui si trovava ancora la «Opel Astra Station wagon» dei due turisti stranieri che procedeva in retromarcia, cedesse fragorosamente inabissandosi.
La sequenza dei fatti resta impressa negli occhi, atterriti, dei tanti testimoni: l’auto affonda all’istante, mentre chi si preparava, a sua volta, a lasciare il traghetto, accorgendosi del dramma, fa rapidamente marcia indietro per tornare al sicuro nel garage. All’esterno, intanto, partono immediatamente le operazioni di soccorso: a intervenire, fra i primi, i Vigili del fuoco, subito dopo gli uomini della Capitaneria di porto, della polizia marittima e della Guardia di finanza. E mentre vengono sospesi gli sbarchi di auto e passeggeri per mettere la nave in sicurezza, i pompieri sommozzatori si immergono per raggiungere il fondale che in quel tratto è profondo una quindicina di metri. Le condizioni dell’acqua particolarmente torbida non consentono però di individuare rapidamente la sagoma della vettura, nella quale, fra l’altro, non si sa ancora quante persone siano rimaste intrappolate. È allora che, a pochi metri dal molo, affiora in superficie il turista tedesco, ancora in vita, ma in condizioni disperate. Inutili i tentativi di rianimarlo: l’uomo, recuperato a bordo di un gommone dei vigili del fuoco, è sottoposto per lunghi, interminabili minuti a massaggio cardiaco. Ma il suo cuore non ce l’ha fatta. Intanto viene calato in mare il robottino «Rov», un «occhio elettronico», gioiello della tecnologia, particolarmente sofisticato, in modo da facilitare l’individuazione della macchina. Che, però, avvolta quasi completamente da una spessa coltre di alghe e fango, è avvistata solo dopo alcune ore e, infine, recuperata con difficoltà da una gru nel primo pomeriggio. I soccorritori riescono a verificare soltanto a quel punto che all’interno c’è il cadavere della giovane donna, e solo lei, mentre fino a quel momento si era temuto per altri eventuali dispersi. Subito dopo riprendono gli sbarchi dalla «Moby Otta» e tutti i passeggeri possono lasciare la nave, mentre l’auto viene posta sotto sequestro dal magistrato che ha seguito le operazioni direttamente sul posto e indaga per omicidio colposo.
«Ho constatato direttamente che l’operazione di sbarco avveniva in condizioni ambientali ottimali e su un’infrastruttura portuale in perfette condizioni» dichiara il presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo. Che aggiunge: «Anche per questo il mio dolore e la mia rabbia sono forti. Spero che la verità sia accertata al più presto per giustizia delle vittime e a tutela del buon nome del porto di Genova che ha fatto della sicurezza il suo obbiettivo primario».


Una tragedia per tanti versi analoga si era verificata il 24 luglio scorso, sempre nel porto di Genova: due croceristi, che stavano per salire a bordo del transatlantico «Msc Splendida» ormeggiato alla Stazione Marittima, erano precipitati in mare da un’altezza di oltre tredici metri per l’improvviso distacco della passerella di imbarco. Mentre l’uomo era rimasto ferito leggermente, la donna, una turista spagnola di 61 anni, fu ritrovata morta: aveva battuto violentemente la testa sul molo prima di cadere in acqua.

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