Vannacci bocciato come vice dei patrioti. Dopo il no di Le Pen, lo vota solo la Lega

Il generale non è stato ratificato come numero due del nuovo gruppo sovranista. «Ma avrò altre opportunità»

Vannacci bocciato come vice dei patrioti. Dopo il no di Le Pen, lo vota solo la Lega
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Il generale Roberto Vannacci, campione di preferenze con la Lega alle scorse elezioni europee (più di 500mila voti), non sarà il vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa al Parlamento Ue. La decisione è arrivata ieri, dopo una settimana di discussioni. Un periodo di tempo in cui soprattutto il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella aveva espresso contrarietà sulla carica affidata all’europarlamentare del Carroccio.

La nomina, temporanea ma ufficiale, era già arrivata poco dopo la costituzione della nuova formazione sovranista. Quella che è nata sulla scia della volontà di Viktor Orban, primo ministro ungherese, e di Fidesz. E che comprende anche la Lega, il Rn, Vox di Santiago Abascal, il Partito della Libertà austriaco, il Pvv olandese, i portoghesi di Chega! e altri.

Ieri pomeriggio, durante il bureau, soltanto la Lega ha confermato la sua fiducia a Vannacci.

Segno di come l’opinione del Rassemblement National abbia fatto breccia tra gli altri partiti che fanno parte della neonata formazione sovranista. «Non ci sono problemi ma soluzioni», aveva detto il generale, a inizio giornata. E con ogni probabilità, così sarà. Considerata anche la varietà degli incarichi interni che potrebbero essere assegnati agli esponenti politici nel corso della legislatura, Vannacci potrà ricoprire altri ruoli. «Il gruppo dei Patrioti è fluido - ha dichiarato l’europarlamentare del Carroccio, dopo il responso del summit - per me ci saranno nuove opportunità».

Il generale appare soprattutto concentrato sul messaggio ideologico da inviare con la sua presenza sugli scranni del Parlamento europeo: «Come un virus che si espande ed è contagioso. Quindi giocherò il ruolo del virus», ha annotato sempre ieri, durante un punto stampa.

Poi anche una presa di posizione sulla scelta operata da Fratelli d’Italia, in sede di votazione, contro la conferma di Ursula von der Leyen a presidente di Commissione Ue. «Non posso che rallegrarmi della scelta di Fdi», ha fatto presente Vannacci, che comunque non si è potuto definire «allegro» rispetto a ogni esito della giornata.
«Anche se comunque è stata eletta Ursula von der Leyen e questo rappresenta una grande sconfitta per l'Europa», ha infatti aggiunto l’ufficiale.

I francesi del Rassemblement National avevano già messo a fuoco i motivi della loro disapprovazione. «É un problema a causa delle sue dichiarazioni e lo affronteremo per trovare una soluzione», aveva sottolineato il capo delegazione dei lepenisti a Strasburgo Jean-Paul Garraud.

E anche Jordan Bardella, che è appena uscito sconfitto dalle legislative transalpine, aveva rimarcato la necessità di mettere in campo un’opzione differente dal generale. Comunque, la Lega di Matteo Salvini, con coerenza, ha confermato la sua fiducia nell’uomo che ha trascinato il Carroccio in tutti i collegi elettorali alle Europee.

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