Roberto Filibeck
Unaltra giornata di paura e di tensione negli scali della Capitale, considerati dai massimi esperti dellintelligence italiana nella lista dei luoghi pubblici perennemente affollati di gente che potrebbero finire nel mirino dei terroristi islamici.
Ieri, a metà mattinata, lennesimo allarme è scattato nelle vicinanze del Centro Automatico di Smistamento Postale del «Leonardo da Vinci». Lo scalo è stato evacuato per circa 40 minuti per la presenza di una monovolume sospetta che ha fatto scattare lallarme bomba, rientrato dopo circa unora. Lauto era stata parcheggiata in una zona vietata sul retro delledificio, proprio a pochi metri di distanza dall'ingresso secondario. Quel che ha insospettito gli investigatori è stato il suo pesante carico, visto che gli pneumatici, a causa del peso eccessivo, sembrava dovessero esplodere da un momento allaltro. Così poco prima delle 12.30 sono state interrotte tutte le attività lavorative e il Centro, che dista un paio di chilometri dai tre Terminal dello scalo, nellarea tecnica dellAlitalia, è stato totalmente evacuato. Le forze dellordine per motivi ragioni di sicurezza hanno anche chiuso tutte le strade daccesso alledificio e deviato il traffico, mentre gli artificieri della Polaria, supportati dalle unità cinofile antiesplosivo, hanno ispezionato il veicolo. Allinterno sono state trovate soltanto grandi valigie contenenti gli effetti personali del proprietario dellauto.
Che si tratti di una casualità o meno le indagini hanno portato gli inquirenti dritto dritto ad un egiziano, sul quale stanno facendo ancora accertamenti. Il fatto inquietante segue di poche ore un altro falso allarme bomba, questa volta ad alta quota. A far scattare lallarme, domenica sera, su un volo charter diretto da Ibiza a Ciampino, è stata una telefonata anonima giunta ad un ente di controllo del traffico aereo francese. Una voce camuffata, in apparenza maschile, annunciava la presenza di una bomba a bordo dellaereo. Il caso è passato in poche decine di secondi alle autorità italiane competenti che hanno attivato il dispositivo di difesa dello spazio aereo, sempre in massima allerta negli ultimi tempi. Un caccia F-16 dell'Aeronautica militare è decollato immediatamente da Cervia ed ha identificato il velivolo, un Bae 146 con 54 passeggeri a bordo. Dopo averlo intercettato lo ha scortato fino allo scalo romano, che è stato chiuso al traffico per 3 ore. Per fortuna anche in questo caso i controlli, sia su tutti i passeggeri a bordo, sia di tutti i bagagli e sul velivolo hanno dato esito negativo.
Terminate le ispezioni è stato dichiarato il cessato allarme e lo scalo è stato riaperto. Sul caso gli esperti dellantiterrorismo stanno indagando, per cercare di capire lattendibilità della segnalazione e se in qualche modo la vicenda può condurre verso qualche pista sospetta.
Per i recenti attentatati terroristici, prima a Londra, poi a distanza di pochi giorni a Sharm el Sheikh, la tensione nei due scali romani è davvero alle stelle. I falsi-allarme bomba sono ormai allordine del giorno. Uno dei peggiori che si ricordi è stato quello avvenuto a Fiumicino il 18 febbraio scorso, quando allinterno di una fioriera, nel terminal B, fu trovato un involucro del tutto simile ad un ordigno artigianale con tanto di candelotti e miccia. E sempre ieri nellatrio delle partenze internazionali di Fiumicino un passeggero di nazionalità mediorientale si è allontanato di pochi metri dalla propria valigia per andare a fumare una sigaretta. Nel giro di pochi minuti è successo un finimondo. Il bagaglio è stato subito isolato, i passeggeri allontanati dallarea.
Una situazione quella di questestate 2005 che non verrà dimenticata facilmente e che si sta inevitabilmente ripercuotendo negativamente nel comparto turistico.
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