Chi è Takeshi Uchiyamada, l'uomo che ha elettrificato il mondo

Il dirigente giapponese che diede vita all’ibrida più celebre e venduta della storia non sarà più Presidente del Consiglio di Amministrazione di Toyota a partire da aprile. Ripercorriamo insieme la storia del papà della Prius

Chi è Takeshi Uchiyamada, l'uomo che ha elettrificato il mondo

Esistono persone capaci di lasciare il segno del proprio passaggio. Una traccia, un’idea, un’eredità. A volte bastano una scossa elettrica e l’intuizione di impiegarla per rendere gli spostamenti quotidiani un po’ più puliti per fare la storia. E la storia, Takeshi Uchiyamada, responsabile del progetto che portò alla prima Toyota Prius, l’ha fatta per davvero. Al punto di ricevere il riconoscimento più grande, quello di poter guidare il gruppo che ha contribuito a diffondere quella scoperta, rendendola la nuova normalità. Un ruolo che dal 1° aprile passerà ad Akio Toyoda, l’attuale amministratore del marchio.

Un fisico per rompere gli schemi

L’uomo che per 10 anni ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Toyota Motor Corporation è nato nel 1946 a Okazaki, nei pressi di Toyota City. Il suo legame con la principale casa automobilistica nazionale non è soltanto geografico: il padre, infatti, ha lavorato in azienda come ingegnere capo della Crown di terza generazione, uno dei modelli chiave di Toyota. Laureatosi in fisica applicata all’Università di Nagoya nel 1969, nello stesso anno Uchiyamada entra in Toyota. Per anni, la sua attività si concentra sulla ricerca e lo sviluppo di metodi e tecnologie per ridurre vibrazioni e rumore all’interno degli autoveicoli. La vera svolta si ha però nel 1994, quando viene nominato ingegnere capo di uno dei progetti più ambiziosi mai portati avanti dalla casa giapponese. Nome in codice: G21, dove la G stava per “globale” e 21 per “21esimo secolo”: ergo, l’auto destinata a riscrivere le regole della mobilità per il secolo seguente.

Con una deadline di due anni - il Salone di Tokyo del 1995 - al team guidato da Uchiyamada viene assegnato il compito di esplorare nuovi metodi per incrementare l’efficienza energetica dei motori a combustione interna, con l’ambizioso obiettivo di raddoppiarla.

Uchiyamada

L’idea di affidare la sfida a un “outsider” dei pistoni nasce proprio dalla volontà della dirigenza di trovare una soluzione davvero innovativa, libera dai pre-concetti dovuti alla fisiologica esperienza degli ingegneri. Dopo qualche mese il team arrivò alla quadratura del cerchio. In un’intervista al quotidiano giapponese Nikkei, Uchiyamada non nasconde la pressione esercitata dai manager nei confronti della sua squadra: “dovevamo ancora raggiungere i livelli di efficienza del carburante previsti. Ma una volta che i dirigenti hanno fatto l'annuncio, la cosa è diventata ufficiale. Da quel momento in poi abbiamo lavorato 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Abbiamo lavorato 1,5 volte di più rispetto ai normali progetti e siamo riusciti a mantenere la promessa. Tutti gli ingegneri coinvolti erano sottoposti a forti pressioni, ma tutti erano fortemente motivati a produrre il primo veicolo ibrido al mondo. È così che abbiamo superato una sfida così ardua".

Uchiyamada

L’innovazione si fa strada

Puntuale come un orologio svizzero, Toyota presenta al Tokyo Motor Show del 1995 la Prius concept car, l’antesignana di quella Prius che sarebbe passata alla storia nel 1997 come prima automobile ibrida prodotta in serie. La show car svela al mondo il powertrain Toyota Energy Management System (EMS), un sistema che prevede un motore elettrico abbinato a un propulsore a benzina e a una trasmissione CVT. Un condensatore accumula l’energia termica recuperata dal motore termico, restituendola per ottenere consumi nell’ordine dei 30 km con un litro di benzina. Nel giro di un paio d’anni, il sistema viene ottimizzato con l’introduzione di un secondo motore elettrico: nel nuovo sistema Toyota Hybrid System (THS), il primo motore elettrico (che si occupava anche di fornire trazione alle ruote) ha il compito di supportare il motore a benzina e di ricaricare la batteria (non più condensatore) nelle fasi di decelerazione, fungendo come generatore. Il secondo motore elettrico, invece, oltre a sostituire il motorino di avviamento, funge anche da supporto per la trasmissione a variazione continua.

Toyota

Nei primi tre anni di commercializzazione in Giappone, Toyota Prius conferma la bontà di questo sistema, ponendo le basi per l’espansione al di fuori dei confini domestici: nel 2000 avviene lo sbarco in Europa e negli Stati Uniti, mercato quest’ultimo in cui la Prius (specialmente dopo il lancio della seconda generazione datata 2003) diventa un vero e proprio status symbol ecologista: le star di Hollywood la utilizzano per raggiungere i red carpet, generando un notevole riscontro mediatico nei confronti degli automobilisti più attenti all’ambiente. Il sistema ibrido sviluppato dal team di Uchiyamada, nel frattempo, continua ad essere migliorato per quanto riguarda le prestazioni delle batterie, i consumi e le emissioni. Allo stesso tempo, anche i concorrenti iniziano ad approcciarsi al mondo dell’ibrido seguendo l’esempio di Toyota. La direzione del 21esimo secolo è stata tracciata. Vent’anni e più dopo, con l’elettrico che bussa prepotentemente alla porta spinto più dalla politica che dalle reali esigenze degli automobilisti, l’ibrido si rivela la soluzione migliore per ridurre i consumi senza svenarsi al momento dell’acquisto. La visione di Uchiyamada si è rivelata lungimirante.

Toyota Prius

Una vita in Toyota

Avendo dato i natali alla mamma di tutte le ibride, il papà della Prius non poteva che avere una lunga e brillante carriera davanti a sé nell’azienda che tanto gli ha insegnato. Nominato Membro del Consiglio di Amministrazione nel 1998 (carica mantenuta fino al 2012), Uchiyamada è stato responsabile dello sviluppo e dell’ingegnerizzazione dei veicoli, occupandosi anche di gestire le attività di customer service, logistica e controllo della produzione. Nel 2012 la promozione a vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, seguita nel 2013 dall’investitura a Presidente. A fine gennaio 2023, Toyota annuncia importanti cambiamenti nella struttura esecutiva del gruppo: dal prossimo 1° aprile, infatti, Takeshi Uchiyamada si dimetterà dalla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, restando comunque membro del board. Al suo posto siederà Akio Toyoda, lo storico CEO del marchio tanto apprezzato per la propria indole da car guy quanto criticato per non aver mai appoggiato convintamente l’adozione dell’elettrico su larga scala. A prendere le redini del marchio, traghettandolo senza esitazioni nel mondo dell’elettrico, sarà Koji Sato.

Toyota

In tutto questo, Toyota non ha mai smesso di aggiornare la Prius, modello che nel 2023 giunge alla sua quinta generazione: più stilosa e performante che mai, la nuova berlina ad alta efficienza arriverà in Italia nella sola variante plug-in, dunque ricaricabile anche tramite presa esterna.

Un anello di congiunzione tra un presente fortemente legato all’eredità di Uchiyamada, sostenitore del miglioramento continuo dei propulsori termici tramite l’elettrificazione, e un futuro dove motori elettrici e batterie la faranno da padrona.

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