L'Aston Martin DB5 di 007 contro Goldfinger

Sessant'anni fa usciva il terzo capitolo della saga, con Sean Connery protagonista e il primo oscar: la macchina scelta nel soggetto di Ian Fleming è ancora oggi oggetto di culto

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Contrastare i cattivi, ma con stile. Se un look sofisticato è sempre stata la cifra caratteristica di James Bond, altrettanto può essere detto per le macchine sulle quali i protagonisti hanno sfrecciato, di pellicola in pellicola. A sessant'anni esatti - era il 1964 - da Agente 007 - Missione Goldfinger, resta per esempio in fondo agli occhi di tutti la magnifica Aston Martin DB5 che l'autore del soggetto, Ian Fleming, scelse per il terzo capitolo della saga, nonché il primo in grado di raccogliere un oscar.

Sean Connery è alle prese con il multimilionario Auric Goldfinger, il quale minaccia di mandare in tilt il mercato dell'oro lanciando una bomba al cobalto sulla riserva aurea statunitense, a Fort Knox. In questo modo farebbe schizzare il valore di quello in suo possesso. Bond - Connery deve naturalmente sventare il cataclisma, ma dovrà fare i conti con le cruente morti delle sorelle Masterson: la prima, Jill, viene ricoperta d'oro fuso per aver tradito Goldfinger, mentre l'altra, Tilly, viene uccisa dal terribile Oddjob, l'assistente coreano del magnate.

007 dovrà cavarsela scansando caterve di pericoli, ma alla fine la spunterà, guadagnando un giusto riposo tra le braccia della seducente Pussy Galore, nel film interpretata da Honor Blackman. Ma c'è, si diceva, anche un'altra bellezza rara capace di catturare lo sguardo: l'Aston Martin DB 5 guidata da Bond. Un capolavoro mobile, più che una macchina. Eppure, malgrado le forme abbaglianti e le prestazioni, guadagnò un picco di vendite proprio grazie al film. Aston Martin la produsse nei suoi stabilimenti tra il 1963 e il 1965, in collaborazione con la carrozzeria Touring.

BOND MARTIN
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Nasceva dall'esigenza di rinnovare il modello di punta, la DB 4, senza stravolgerne il concetto. Il motore a 6 cilindri venne modificato aumentando la cilindrata, con la cubatura che passava da 3670 a 3995 cm3, donando maggiore regolarità alla guida quando si trattava di far ruggire la macchina. Alimentato da tre carburatori, poteva spingere la DB 5 fino ad una velocità massima di 240 hm/h. Il gruppo di trasmissione presentava un cambio a cinque marce che divenne di serie, mentre, guardando all'estetica, si lavorò su un frontale con i fari carenati e su rifiniture come la mostrina DB 5 sul parafango posteriore.

Aston Martin ne costruì 1.033 esemplari.

Quella usata da Bond in Goldfinger era di un argento luccicante e, naturalmente, montava sopra option funzionali all'agente segreto, come mitragliatrici, scudi antiproiettile, speroni. Successivamente 007 utilizzò altre fuoriserie, ma la DB 5 ricomparse comunque, in tutto il suo immutabile fascino, nei film 007 contro GoldenEye (1995), con Pierce Brosnan, e in Spectre (2017), con Daniel Craig.

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