Interlagos, 1993. È il 28 di marzo, secondo appuntamento stagionale della Formula 1, dopo l'apertura in Sud Africa. Si corre sul circuito di San Paolo, in Brasile. Al sabato il più lesto a segnare la pole position è Alain Prost, alfiere della Williams-Renault. L'idolo di casa, Ayrton Senna, è relegato all'apertura della seconda fila con la sua McLaren-Ford. L'indomani, però, le cose cambiano drasticamente. La pioggia si abbatte forte sulla pista, bagna l'asfalto e le goccioline vanno a infrangersi sulle visiere degli elmetti. In queste condizioni emerge il puro istinto di "Magic", specialista del mestiere, che prende il comando della gara e, anche quando la superficie si asciuga, riesce a traghettare sotto alla bandiera a scacchi la sua monoposto in prima posizione.
Il popolo brasiliano ha per Senna un amore viscerale, in lui sono riposte le speranze di un'intera nazione che, con il suo cavaliere devoto alla velocità, promuove un riscatto sociale su scala mondiale. Ayrton non sembra terreno, a tratti è terribilmente divino. Per questo dopo l'ennesimo trionfo casalingo, i tifosi brasiliani non riescono a trattenersi e si riversano in pista in massa, facendo una mastodontica invasione di campo. La McLaren del campione viene braccata dalla fiumana di gente, poi fermata e, infine, "Magic" è letteralmente sommerso dall'affetto dei suoi supporter, in pieno stato di estasi. Finalmente tutti possono toccare un eroe in carne e ossa, constatando la sua (ahimè) natura umana.
In supporto di Senna arriva all'improvviso, come un salvagente in un mare di persone, una Safety Car diversa dal solito: una Fiat Tempra 16V di colore amaranto. La macchina italiana fa salire a bordo il tre volte iridato di F1, che non ci pensa un istante ad accettare il passaggio. Le successive sequenze passeranno alla storia, con il pilota intento a sporgersi dal finestrino del passeggero esponendo la bandiera carioca. Dopo quell'episodio, la Fiat diverrà - inconsapevolmente - un mito.
La Fiat Tempra brasiliana
Che strano vedere una macchina come la Fiat Tempra, svolgere il ruolo di Safety Car di un GP di Formula 1, quando solitamente questo compito spetta a macchine dalla cavalleria furiosa e numerosa. La berlina media a tre volumi non nasce, certamente, per essere sportiva e veloce, anzi, è una macchina "operaia". Tuttavia, si ritrova in quel contesto corsaiolo per motivi pubblicitari, poiché la Fiat ha nel mercato brasiliano una risorsa profonda per penetrare in quel continente, dove la Tempra è un'allegra novità.
La divisione carioca del colosso torinese è una realtà importante che, in diversi fasi della storia, ha raggiunto quasi l'autonomia rispetto alla casa madre italiana. Ad esempio, la famosa Tempra di Interlagos indossa la dicitura 16V, che è un'esclusiva brasiliana. La versione europea, infatti, non possiederà mai quella motorizzazione che, nella fattispecie, è un 2.0 16 valvole da 125 CV di potenza. Inoltre, la berlina made in Brazil si differenzia da quella torinese per altri piccoli dettagli, che soltanto i più attenti sapranno scorgere: specchietti retrovisori esterni simili a quelli della Lancia Thema I serie, paraurti anteriore con due fendinebbia più vicini e spigoli più bombati, nonché mascherina anteriore meno squadrata, che strizza l'occhio a a quella della Tipo II serie.
L'intuizione di Ivan Gusmão
Dopo la gloria, la Tempra che soccorse Senna a Interlagos, cade nell'oblio. Dopo aver guadagnato la celebrità con le riprese internazionali della F1 e gli obiettivi delle riviste di settore, della Fiat si perdono le tracce. Almeno fino a pochi anni fa, precisamente al 2017, quando Ivan Gusmão riesce a scovarla dopo un'infinita sequela di tentativi andati a vuoto. L'uomo d'affari la rintraccia a São Roque, dove versa in condizioni pietose. La vernice è bruciata dal sole, cade a pezzi ed è ormai destinata alla pressa. Il suo proprietario se ne vuole disfare e, se Gusmão non riesce a portarsela via, minaccia di smembrarla per recuperare qualche soldo vendendola in parti separate.
A quel punto, Ivan Gusmão fiuta l'affare, acquista la vecchia Tempra per soli 400 euro e ne aggiunge altri 1.000 per salvaguardare la documentazione ufficiale dell'auto, al fine di preservare la sua storia. Il vecchio proprietario, inconsapevole di ciò che avesse tra le mani, l'ha maltrattata per troppo tempo e ceduta per poco più di un pezzo di pane. A quel punto inizia la penultima fase, quella del restauro.
Il ritorno in pista a Interlagos
L'obiettivo è quello di riportare la Tempra alle condizioni originali, analoghe a quelle del marzo del 1993, quando salì agli onori della cronaca insieme al compianto Senna. Impresa non semplice, per la quale sono stati necessari anni di sanguinose spese (oltre 8.000 euro), di ricerche inesauste di pezzi di ricambio specifici, di notti in bianco e sacrifici vari . Alla fine, per Gusmão ne è valsa la pena. Dopo aver ricevuto un'offerta di 31.000 euro da parte di un collezionista, rispedita al mittente, nel 2021 la Tempra regina di Interlagos viene valutata, da una famosa casa d'aste britannica, oltre 312.000 euro. Oggi, il suo valore dovrebbe aver oltrepassato la soglia dei 400.000 euro.
Quel cimelio che, per un istante, ha sfiorato il demolitore, si riscopre prezioso e inestimabile anche perché legato indissolubilmente alla
leggenda di Senna. In occasione del GP di Interlagos del 2021, la Fiat ha riassaggiato quel dolce asfalto che gli ha decretato la gloria eterna, consacrandola infine come la Tempra più costosa del mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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