Le aziende mollano la ricerca Il «pillolo» maschile non va

La resa delle case farmaceutiche: «Gli uomini non sono pronti»

da Milano

Il «pillolo» maschile resta ancora un’utopia. Non funziona e comunque costa troppo. L’azienda tedesca Schering e l’olandese Organon, conosciute per il loro contraccettivo ormonale per donne, hanno deciso di interrompere le ricerche comuni, iniziate nel novembre 2002, per la realizzazione del «pillolo», il farmaco in grado di controllare la fertilità maschile. Il farmaco, spiegano in un comunicato, aveva problemi nella fase di accettazione da parte dei pazienti. Il vice presidente esecutivo Ricerca&Sviluppo di Organon, David Nicholson, riconosce che la sperimentazione «è stata molto importante e ha mostrato che il progesterone, combinato col testosterone può lavorare come contraccettivo maschile». Il pillolo è costituito da una piccola striscia, da inserire sotto la pelle del braccio, che rilascia a intervalli regolari «etongestrel», un progestinico che blocca la produzione dello sperma, la cui efficacia si protrae per tre anni. Tale sistema anticoncezionale necessita di una terapia di supporto atta a mantenere la pulsione sessuale attraverso iniezioni di testosterone da ripetere ogni quattro/sei settimane. Troppo complicato. Gli uomini fertili producono circa 20milioni di spermatozoi in ogni millimetro di seme. Ma a far cadere l’entusiasmo per la rivoluzione del «pillolo» è stato la resistenza culturale degli uomini a usare un contraccettivo ormonale. Il rischio economico, secondo le due aziende, non vale l’impresa.

Il timore è che non ci sia un mercato abbastanza maturo per ammortizzare i costi dell’operazione. «Il nostro prossimo passo - ha affermato Nicholson - sarà trovare un modo per arrivarci in maniera più semplice e più accettabile dai pazienti».

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