Il terremoto a Taiwan blocca la produzione dei chip e fa tremare l'industria mondiale

I prodotti sono alla base di pc, elettrodomestici e automobili e vengono realizzati all’interno delle note “clean room”, le camere sterilizzate dove si svolge il lavoro in tute speciali

Il terremoto a Taiwan blocca la produzione dei chip e fa tremare l'industria mondiale
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Basta poco per far saltare la produzione dei semiconduttori e mandare in blocco le linee di automobili, elettrodomestici e smartphone. Il fautore di questo danno è il terremoto a Taiwan, la scossa violenta e improvvisa che ha bloccato le grandi fabbriche dei chip. Ecco cosa è accaduto.

Il terremoto

La scossa di terremoto è stata la più forte rispetto agli ultimi 25 anni e ha causato non pochi danni. Le fabbriche di chip sono state costrette a stoppare la produzione. Tra queste TSMC, il maggior produttore di semiconduttori a livello mondiale assieme all’azienda di dimensioni inferiori, United Microelectronics, hanno evacuato alcune sedi. Gli effetti del terremoto sono attualmente sconosciuti ma alcuni macchinari si sono bloccati automaticamente dopo essere entrati in stato di emergenza. Ricordiamo che la produzione dei semiconduttori prevede un processo molto delicato e ogni movimento può causare la distruzione di grandi quantità di materiale.

La reazione delle aziende

TSMC, che lavora con Apple e Nvidia, ha ricordato tramite una nota che il personale è stato evacuato e attualmente è in fase di valutazione l’effetto del sisma che ha colpito pesantemente la costa orientale dell’isola. Anche la United Microelectronics ha stoppato i macchinari in alcuni stabilimenti e ha provveduto a evacuare alcune strutture nei magazzini di Hsinchu e Tainan. Le aziende di Taiwan sono le prime nella produzione e nell’assemblamento dei semiconduttori a livello mondiale. Infatti una cifra tra l’80 e il 90% dei chip di fascia alta vengono prodotti a Taiwan e sono fondamentali per le applicazioni avanzate di dispositivi come smartphone e intelligenza artificiale. Questi prodotti sono alla base anche di pc, elettrodomestici e automobili e vengono realizzati all’interno delle note “clean room”, le camere pulite dove gli inservienti svolgono il lavoro avvolti da tute sterili.

I rischi

Non è un segreto che esperti e funzionari governativi abbiano da tempo evidenziato i rischi legati alla concentrazione della produzione globale di semiconduttori avanzati su un'isola che, oltre agli eventi sismici, è considerata una potenziale area critica dal punto di vista militare. L’impatto economico è altrettanto notevole ma contenuto, l’economista di UOB, Ho Woei Chen, ha affermato: “Poiché Taiwan rappresenta l’80% della produzione globale di semiconduttori, soprattutto per quanto riguarda i chip di fascia alta, questo potrebbe avere ripercussioni sulla catena di approvvigionamento globale dei semiconduttori”. Chen ha inoltre specificato che l’impatto sembra limitato nel sito del sisma, a Hualien. Inoltre le possibili interruzioni delle infrastrutture potrebbero causare un incremento dei prezzi e un rialzo del livello dell’inflazione.

Attualmente, però, la preoccupazione principale riguarda le possibili scosse di assestamento specialmente vicino alla capitale Taipei dove ci sono le grandi fabbriche di semiconduttori. Nel frattempo TSMC ha perso circa il 2% nel premarket.

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