
Mfe è pronta alla sfida europea, “ma è arrivato il momento di regole più giuste per tutti” perché “le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l'intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. L’Europa deve agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa".
L’appello arriva dal ceo della ex Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che ieri ha commentato i conti del gruppo. Media For Europe ha archiviato il 2024 con quasi 3 miliardi di ricavi (+5% rispetto al 2023) e un utile che balza del 15% a 251 milioni senza la partecipazione nella tedesca Prosiebensat. Il risultato operativo (Ebit) "adjusted", escludendo le poste non ricorrenti, è pari a 370 milioni di euro.
Secondo i dati preliminari, l’aumento del fatturato è frutto dell’andamento della raccolta pubblicitaria che tra Italia e Spagna è salita del 4,7%, registrando nei confini nazionali addirittura una crescita del 6,8 per cento. La generazione di cassa caratteristica è stata estremamente elevata, arrivando a 343 milioni, segnando un +23% rispetto al 2023, quando aveva raggiunto i 280 milioni dell’anno precedente. Questo ha consentito una significativa riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato, sceso dai 903 milioni del 31 dicembre 2023 ai 692 milioni del 31 dicembre 2024, nonostante la distribuzione di dividendi a tutti i soci Mfe per 140 milioni.
"I risultati del 2024 sono ottimi, in controtendenza rispetto a tutti gli altri broadcaster. Mfe cresce, investe e rafforza la sua leadership in Europa, nonostante una concorrenza che opera senza gli obblighi degli editori tradizionali", ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi. “Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del gruppo. In Italia abbiamo battuto il mercato. La nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iper concorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio. Un dato che conferma ancora di più l’evoluzione e la crescita del gruppo", ha aggiunto.
In un’intervista al Tg5, il ceo di Mfe ha poi rincarato la dose sulla concorrenza sfrenata da parte delle big tech. “La presenza di questi giganti, che oggi hanno un enorme potere economico finanziario con poche regole che spesso non seguono, è davvero un qualcosa che rischia di fare male non solo agli editori, ma a tutte le aziende europee e anche italiane”. Cosa si può fare? “Noi non chiediamo di essere avvantaggiati, ma semplicemente di non essere svantaggiati rispetto a questi giganti. È un fenomeno che andrà a toccare gli interessi degli italiani e dei lavoratori.
Queste multinazionali hanno un tale potere per cui andranno ad incidere sui livelli occupazionali - occupano pochissimo in Europa - e addirittura anche sui livelli dei salari. Quindi secondo me quella della regolamentazione delle big tech è una questione che va portata anche all’opinione pubblica, interessa tutti noi”, ha detto Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.