L’obiettivo del governo è chiaro: vanno adottate una serie di semplificazioni burocratiche per favorire le piccole e medie imprese. Il consiglio dei ministri è pronto a valutare sia il disegno di legge sulla riforma del mercato dei capitali sia il Def 2023. I due provvedimenti sono legati a doppio filo e vanno nella direzione di dare una forte spinta alla crescita delle aziende garantendo una maggiore credibilità verso gli investitori stranieri. Il ddl è racchiuso in ventidue articoli che contengono indirizzi per ciò che riguarda le quotazioni in Borsa (facilitate per le Pmi), agevolazioni per gli investimenti delle casse previdenziali e una serie di revisioni per facilitare le operazioni finanziarie delle imprese.
Il groviglio di norme
Uno dei problemi principali per le aziende, come riporta il quotidiano Il Messaggero, è rappresentato dalla ragnatela di norme che disciplinano la corporate governance delle società e il loro rapporto con gli investitori. Per dare una mano alle imprese il governo ha deciso di eliminare le regole interne al nostro Paese che, spesso, si accavallano alle normative europee creando intoppi insormontabili per le aziende. L’idea è quella di aumentare il flusso di capitali sulle imprese, attraverso l’aumento a un miliardo di euro del limite di capitalizzazione di mercato che dà ampi margini di manovra alle società.
Casse di previdenza e fondi pensione
Un altro importante intervento riguarda l’equiparazione delle casse di previdenza ai fondi pensione come “investitori professionali”, per semplificare i procedimenti. È stata eliminata, poi, la figura del responsabile del collocamento e specificata meglio la disciplina del prospetto, la cui approvazione inizierà dalla data di presentazione della bozza e non più dal via libera Consob sulla completezza della domanda. Sul voto plurimo nelle quotazioni, invece, è stato dato il via libera all’innalzamento da tre a dieci i voti assegnati a ogni azione per rendere effettivo il contrasto al rischio di veti da parte delle minoranze.
Le revisioni
Sulle modifiche alla corporate governance delle società, infine, si sono presi come modello, per semplificare, i provvedimenti adottati nel periodo dell’emergenza Covid-19 che si sono dimostrati efficaci.
In particolare si avranno altri due anni di quorum agevolati, ovvero di maggioranza assoluta invece dei due terzi dell’assemblea, oltre all'eliminazione del diritto di opzione nei limiti del 20% del vecchio capitale sociale anziché del 10%, anche senza il bisogno di specifica previsione statutaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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