È il giorno di Giorgia Meloni al Villaggio Coldiretti di Roma. Il sole batte forte sulla grande distesa di stand, 150, che ricopre gli 80mila metri quadrati del Circo Massimo. La presidente del Consiglio, però, non si tira indietro e dopo un breve saluto dal palco, indossa un cappellino giallo della associazione e si concede al bagno di folla con un lungo tour tra gli stand di prodotti tipici, accerchiata da visitatori, cronisti e dai tanti iscritti alla ricerca di un selfie o una stretta di mano.
La presidente del Consiglio ricorda che appena eletta il primo evento a cui intervenne fu il Villaggio Coldiretti di Milano dello scorso anno e che questo ha portato bene. Poi parlando della Legge di Bilancio sottolinea che sarà concentrata su cose essenziali e serie a cominciare dalla difesa del lavoro e delle imprese. Il momento clou però questa volta è il giro tra gli stand, oltre un'ora in cui accompagnata dal presidente Coldiretti Ettore Prandini riconquista la dimensione umana, quella capacità empatica che nel nuovo ruolo oggi finisce per esercitare soprattutto con i potenti del mondo, ma che esprime da sempre nella maniera più diretta e naturale nel contatto con la gente.
Giorgia Meloni, nonostante la stanchezza che non nasconde, si complimenta con il giovane titolare di un'azienda che produce zafferano, con altri ragazzi titolari di una cooperativa di agricoltura sociale che le fanno assaggiare il loro miele e le regalano una scatola di erbe per una tisana dal nome «Stay calm». «Ho capito il messaggio - replica - cercherò di stare calma e se c'è una riunione difficile la darò ai miei ospiti». In tanti insistono per fare assaggiare i loro prodotti alla premier: formaggi, taralli, salumi, biscotti. «A regà - scherza - così non ne esco viva, mi sentirò male». Meloni va poi in visita alle stalle dove sono alloggiati diversi animali tra cui tori maremmani, asinelli e bufale. Visitando lo stand del grano Meloni confessa la sua passione per le rosette e coglie l'occasione per ricordare, alla vigilia della giornata internazionale del pane, che «c'è chi sta usando il grano come arma. E questo è inaccettabile»: il riferimento è al grano ucraino bloccato dalla Russia di Putin. Infine una considerazione seria sulla tutela del cibo italiano. «Devo ringraziare la Coldiretti perché è una realtà che ogni giorno costruisce la grande eccellenza italiana. Noi siamo concentrati a difendere questa eccellenza dagli attacchi che arrivavano da grandi interessi finalizzati all'omologazione, a vendere a tutti lo stesso prodotto. Non si riuscirà a farlo perché per noi è fondamentale la specificità legata al territorio, alla tradizione, alla storia». Un tema, quello della genuinità del cibo e della sicurezza alimentare caro anche al ministro Francesco Lollobrigida - per cui la Meloni splende parole di elogio - che annuncia lo stop al cibo sintetico.
«Grazie ai Presidenti delle Commissioni Agricoltura, Luca De Carlo e Mirko Carloni siamo all'ultimo passaggio. Il Parlamento quanto prima vieterà definitivamente la produzione, la commercializzazione e l'importazione del cibo sintetico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.