Gli azzurri mettono sotto accusa l’ex magistrato

Levata di scudi di Morgillo, capogruppo in Regione: «Il ministro Di Pietro firma oggi il via libera ai contratti di quartiere approvati dal centrodestra»

(...) si capisce bene solo riferendosi alla necessità di «riqualificare l’immagine degradata del titolare delle Infrastrutture». Di Pietro, insomma, a giudizio del capogruppo azzurro, punta a trasformare l’appuntamento odierno con il presidente della Regione Claudio Burlando in una passerella elettorale: «All’ordine del giorno dell’appuntamento nel palazzo di De Ferrari c’è la sigla di un accordo che, di solito, viene sottoscritto dai tecnici del ministero, non dal titolare. Si tratta, infatti - spiega ancora Morgillo - di dare semplicemente il via libera formale a una serie di incombenze relative al finanziamento dei contratti di quartiere». Ma Di Pietro, leader di «Italia dei valori» con la vocazione di fare da ago della bilancia della politica italiana e, magari, europea, approfitta della circostanza, e si manifesta in pompa magna per promuovere partito, governo e, naturalmente, anche se stesso.
«Tutto ciò è semplicemente vergognoso. Adesso basta - tuona Morgillo, all’unisono con i consiglieri del gruppo azzurro regionale - , è ora di finirla. Assurdo che i ministri di questo esecutivo non abbiano cose più importanti da fare che andare in giro a fare carnevalate arrogandosi meriti che invece sono del precedente governo di centrodestra e della precedente giunta regionale, sempre di centrodestra. Quello che lascia molto perplessi è il fatto che Di Pietro vada a perdere tempo prendendo parte a passerelle inutili invece di affrontare e cercare di risolvere le cose serie e importanti, e tutt’ora irrisolte, della nostra regione». Innanzi tutto le infrastrutture, che sono fra i compiti istituzionali prioritari del ministero affidato all’ex magistrato: Terzo valico e nodo di Genova, ad esempio, attendono risposte precise e tempi altrettanto certi di realizzazione.
Fra l'altro - attaccano gli azzurri - non si capisce quale merito ci sia in questa vicenda del ministro Di Pietro e della giunta Burlando visto che i Contratti di quartiere hanno avuto ben altri protagonisti. Due date, in particolare, spiegano la situazione: 20 giugno 2003, delibera di giunta Biasotti mediante la quale la Regione Liguria aderisce al programma denominato «Contratti di Quartiere II» voluto dal governo, con un cofinanziamento di 16 milioni e 178mila euro; 23 settembre 2003, delibera di giunta mediante la quale la Regione Liguria approva il bando di gara entro i 120 giorni prestabiliti dal decreto ministeriale ed integra la dotazione finanziaria di altri Euro 3 milioni di euro.
«E allora Di Pietro che c’azzecca?» si domanda Morgillo, all’epoca assessore all'edilizia della giunta di centrodestra. La spiegazione: «Ecco perché parlo di un tentativo di appropriazione indebita di meriti.

Non posso che fare affidamento sull’onestà intellettuale del ministro affinché non si presti a questa indecorosa sceneggiata elettorale e che, piuttosto, approfittando della sua presenza a Genova, si occupi delle tante infrastrutture incompiute che riguardano la nostra regione».

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