Lo slogan che usano nei blitz è quello del «Free Santa!!!». Poi arrampicata, sequestro e fuga con il fagotto rosso, quasi incredulo che qualcuno nonostante il freddo pungente possa essersi interessato a lui. Per il momento di raid se ne contano ancora pochi, ma prima dellEpifania il loro numero potrebbe aumentare, anche perché i Santa Klaus rapiti potrebbero essere riscattati dai proprietari, tramite versamento di una modica cifra. Che, il commando di sequestratori promette di devolvere a organizzazioni umanitarie. Anni fa anche in Italia fece proseliti un movimento europeo, denominato «Fronte di Liberazione dei Nani da giardino»; dal 27 dicembre del 2005 in casa nostra è nato invece un fronte analogo per la «Liberazione dei Babbo Natale appesi nel vuoto». Movimento che comunica via internet e che vanta già diversi «salvataggi». Nei giorni scorsi lAlba, una costola di questa sedicente organizzazione che ha già colpito nella Bergamasca, ha fatto la sua comparsa nei comuni dellAbbiatense e del Magentino dove sono stati trovati volantini che ne propagano gli «ideali», ma anche le prossime incursioni. Curiosità: un imprenditore di Mantova avrebbe messo in palio un premio per chi gli fa trovare il responsabile del furto del suo Santa Klaus.
«La Formazione para-rivoluzionaria natalizia non violenta - si legge - si sta preparando a quella che potrebbe essere ricordata come la notte dei Babbo Natale appesi, liberi». Non dicono però come e dove i commando di incursori non violenti metteranno in opera i loro blitz. Lalternativa al sequestro Santa Klaus rimane la persuasione». Il nostro movimento ha finalità umanitarie e quindi tutte le case che consegneranno volontariamente il Babbo Natale appeso, potranno riscattarlo la mattina dellEpifania, pagando una modica cifra e sottoscrivendo lAtto di liberazione del Babbo». E per dare credibilità alla loro azione, che fonda su motivazioni per loro nobili e nientaffatto speculative, i guerriglieri hanno anche fornito un indirizzo email per aderire al movimento e per informarsi: liberailbabbo@libero.it. Quello che può sembrare un sodalizio da burletta sta raccogliendo adesioni in tutto il paese, anche perché fonda la sua nascita su motivazioni affettive condivise da molti, almeno a leggere il blog su internet. «Malgrado sia cambiato labito, originariamente verde, visto che Santa Klaus viene dalla Lapponia, paese fatato e incontaminato, dove da sempre si difende la natura, il concetto di Babbo Natale che arriva, se si è buoni, e scende di nascosto mentre dormiamo dal camino, è rimasto.
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