Baglioni risponde al Papa: "L'arte ci crea un orizzonte verticale"

Toccante lettera del cantautore sull'"Osservatore romano", dopo la visita al Pontefice. "Il dubbio non è negazione, ma preludio alla verità"

Claudio Baglioni risponde al Papa sull'Osservatore romano. L'intervento del cantautore romano apparso oggi sul quotidiano della Santa Sede viene pubblicato dopo l'incontro di Benedetto XVI con gli artisti. Baglioni ha inteso così rispondere per iscritto all'invito del Pontefice. «Non so se ciò che faccio si possa definire arte - scrive Baglioni - non lo garantiscono il metodo, nè i risultati. E non spetta a me dirlo. Ma è grazie a ciò che faccio che ho potuto incontrare Sua Santità, Benedetto XVI, insieme ad altri uomini accomunati dal misterioso appellativo di artisti. Uomini che, credo, convivano con il mio stesso dubbio».
«Perchè l'arte è ricerca - prosegue il cantautore - e il dubbio è il primo motore della ricerca. Dubbio che, quindi, non è negazione. Ma, al contrario, presupposto, preludio, anticamera della verità. Anticamera nella quale trascorre la vita di ogni uomo».
«Nessuno sa da dove vengano le note di una melodia, le parole di un romanzo, i passi di una coreografia - afferma ancora Baglioni sull'Osservatore - i tratti e i colori di una tela, le liriche di una poesia; le forme di una scultura o i volumi di una architettura; le immagini di una foto o le inquadrature di un film. Nè sappiamo chi o cosa le porti dentro di noi.

Tutti, però, sappiamo dove queste cose portano noi. Cambiano. Sollevano. Elevano. Non solo ci consentono di violare il limite orizzontale di questo nostro pellegrinaggio nell'esistenza, ma suggeriscono un nuovo orizzonte. Orizzonte verticale».

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