Dal «Barometro» del Cvo le linee guida per una mobilità virtuosa

La sfida «possibile» è quella di continuare a innovare e rendere competitive e sostenibili le flotte aziendali, seppure in un contesto congiunturale difficile. E, più in generale, occorre un nuovo paradigma di mobilità intelligente, basato su tecnologie che salvano la vita. Mentre la stessa Ue, in un libro bianco, nel piano «Trasporti 2050» impegna, da subito, tutti i soggetti della filiera automotive, a una profonda riflessione sullo sviluppo di trasporti puliti, ecologici e più efficienti, con veicoli di nuova generazione e sistemi di propulsione alternativi. Ma, soprattutto, perché l'impegno di tutti sia quello di creare contesti tecnologici in grado di risparmiare vite umane.
Molti i temi al convegno-workshop «Sostenibilità e innovazione. Sfide possibili nell'attuale contesto economico», sulla mobilità aziendale, alla terza e ultima tappa del suo roadshow 2012, organizzato dal Corporate vehicle observatory (Cvo). Il centro studi, interno ad Arval (Gruppo Bnp Paribas) - leader in Italia nella gestione di flotte aziendali, con oltre 135mila veicoli, che ha affidato a Grégoire Chové, neodirettore generale della sede italiana, gli onori di casa - è un osservatorio privilegiato di monitoraggio permanente, sui veicoli aziendali, che studia e analizza gli aspetti giuridici, fiscali, regolamentari e tecnici del settore. Operativo in Francia dal 2003 - in Italia dal 2005 e attivo, oggi, in altri 14 Paesi - l'Osservatorio con il suo principale strumento di indagine, il «Barometro», ha affrontato e misurato, negli anni, i continui cambiamenti del settore: numeri, dati, statistiche sugli indici di fiducia, tendenze nel mondo dei veicoli aziendali, trend delle imprese, dai parchi auto, ai driver. Oggi, con i suoi workshop, il Cvo diventa propositivo - punto di riferimento e trend setter del mercato - con l'obiettivo non più solo di misurare, ma anche di fornire gli strumenti cognitivi e conoscitivi utili agli addetti ai lavori. «Oggi Arval è leader nell'outsursing - ha spiegato Chové - proprio perché propone sicurezza a 360 gradi nella gestione, nello sviluppo sostenibile, nell'assistenza su strada e nell'applicazione delle nuove tecnologie». La complessità del contesto economico rende ancora possibile, quindi, per le aziende, affrontare sfide quali l'innovazione, appunto, e la sostenibilità? Sì, se queste si coniugano con la sicurezza.
«Essere il punto di riferimento del mercato - ha affermato Andrea Solari, direttore del Cvo Italia - significa, infatti, saper tracciare le linee guida all'interno del proprio settore, conoscerlo a fondo, seguirne costantemente lo sviluppo e monitorare i trend e le esigenze che lo attraversano, per capirne l'orientamento e i futuri sviluppi, anticipandoli.

Ma significa anche fare cultura, trasferire conoscenza, raccogliere le esigenze di mobilità delle aziende e fornire informazioni per aiutarle nel definire le proprie strategie. Queste, da noi, si aspettano razionalizzazione dei costi, affidabilità e innovazione».

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