Battaglia a colpi di scoop: Ferrara batte l’amico Mieli

Scontro sulla villa del premier a Lampedusa. L'elefantino ha calato il tris d'assegni firmati dal ragionier Spinelli per conto del Cavaliere

Battaglia a colpi di scoop:  
Ferrara batte l’amico Mieli

Roma Tra il volpino e l’elefantino ha vinto il secondo, meno rapido ma più incisivo. La volpe Mieli conosceva sì il proprietario della bella villa su Cala francese, con spiaggetta sul mare turchese di Lampedusa e qualche aereo che talvolta ronza sopra il tetto, ma Ferrara aveva il poker d’assi, anzi il tris, tre assegni firmati dal ragionier Spinelli, presidente dell’Immobiliare Idra e anche della Foglio edizioni, quindi partita chiusa. Questione di tempi, troppo lesti quelli di Mieli, anche più delle trattative per il rogito, ancora in corso, ma reali. A «Ballarò» si era fatta strada, grazie alla soffiata del presidente di Rcs libri, la fantastica storia di una clamorosa bugia berlusconiana, fatta a caldo, davanti all’esiguo popolo di Lampedusa.

Ma quella villa, che il premier dava già per acquisita nel comizietto, non era affatto in vendita, così parlò Mieli, che conosce bene il proprietario. L’equivoco è andato avanti un po’, perché i famosi proprietari, e con loro il titolare dell’agenzia, hanno confermato nel frattempo quel che non potevano che confermare, e cioè che Villa due Palme non era ancora stata rogitata dal Cavaliere. Ma perché? Per la fastidiosa vicinanza all’aeroporto, taciuta nella descrizione della fascinosa residenza fatta dall’agenzia («La villa detta “Le due palme” si affaccia sulla baia di cala Francese, una delle più belle e tranquille dell’isola di Lampedusa, isole pelagie. Il giardino è proprio sulla spiaggia cosa che la rende assolutamente unica», 2500 euro il prezzo per l’affitto settimanale) o per l’altro motivo, spiegato informalmente dal premier in persona («sorge su un terreno demaniale, perciò cambio»)? Un «pasticcio» scrive il direttore del Foglio mentre sbertuccia l’amico Mieli, che troppo in fretta ha scambiato il pasticcio per una bugia, alimentando le immediate richieste di dimissioni per il premier finto lampedusano. «Poi sono arrivati atti di preliminare d’acquisto e tre assegni per la caparra, firmati addirittura dal presidente del cda della Foglio edizioni Giuseppe Spinelli», che tra l’altro è «lo stupendo funzionario della Regina, intendo la nostra partner (del Foglio, ndr) al 38 per cento Veronica Lario, che in caso di disavanzo di bilancio dovrebbe farci, come dire?, il pieno di benzina». Segue il comunicato di Niccolò Ghedini, che dovrebbe chiudere la vicenda, perché - spiega l’avvocato tuttofare del premier - «esaurite le verifiche del caso quest’oggi si è provveduto a perfezionare l’accordo già raggiunto la scorsa settimana per l’acquisto da parte del presidente Berlusconi della casa di Lampedusa. Espletati alcuni ulteriori necessari passaggi burocratici da parte dei venditori si provvederà in breve al rogito».

Allegati e pubblicati sul Foglio (si possono scaricare anche dal sito) tre assegni del valore totale di euro 90mila, insieme alle firme del preliminare, quelle di Spinelli e poi quelle di Pietro de’ Stefani, Caterina de’ Stefani e Luca Pirri Ardizzone, i tre proprietari che hanno ereditato Villa le due Palme nel 2007. Il completamento dell’acquisto è vincolato al rispetto del punto B del preliminare, cioè la «verifica della situazione urbanistica, edilizia e catastale dell’Immobile, inesistenza ipoteche, servitù, altri vincoli pregiudizievoli, livelli o demanialità del bene». Quindi non è ancora fatta, ma non è ancora una bugia come ha detto Mieli, scatenando gli avvoltoi. «Mi sento miracolato da tanta documentazione - chiude Ferrara -. Se poi la casa resterà ai proprietari, il Cav. dovrà comprarsi una casetta in Canadà, tutta piena di fiori di lillà. O altra capanna in Lampedusa. Baci a tutti dal vostro immobiliarista di fiducia». Se invece la casetta non sarà in Canadà ma proprio a Lampedusa, il Cavaliere sarà alleggerito di 1,5 milioni di euro.

Ma siamo proprio sicuri o c’è un tranello sotto? Chiamato a testimoniare dalla stampa anche il sindaco Bernardino de Rubeis: «Su villa Due Palme ci è stato chiesto un certificato di destinazione urbanistica, ciò mi fa pensare che Berlusconi voglia acquistarla». Oggi Berlusconi è atteso a Lampedusa, forse finalmente da lampedusano con villa a mare. Sempre che gli amici del proprietario siano d’accordo.

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