Mai così invisibile e mai così al centro. Dopo le due fugaci apparizioni pubbliche dall'annuncio della malattia (la partecipazione al Trooping the Colour lo scorso 15 giugno e l'arrivo accolto da una standing ovation a Wimbledon il 14 luglio), Kate Middleton è sparita per prendersi il suo spazio di guarigione.
Ma la sua biografia Catherine Principessa di Galles, scritta da Robert Jobson (che da decenni racconta le vite dei reali) e in uscita giovedì nel Regno Unito, ha ricatapultato la moglie di William in pasto al mondo. Complici le continue anticipazioni, i piccoli assaggi di veleno, i segretissimi retroscena di Corte pubblicati negli ultimi giorni dalla stampa inglese (il Sunday Mail). Che saccheggia a piene mani il ritratto di questa donna solida ma dolcissima che sarebbe riuscita a portare un po' di «affettuosa normalità» all'interno della famiglia reale attraversata da anni di scandali, divorzi, rapporti formali quando non arrugginiti (per esempio si sa che Kate, in privato, chiama Re Carlo semplicemente «nonno»: cosa che intenerisce non poco il sovrano dal momento che considera Kate la figlia che non ha mai avuto) .
Ieri è stata la volta della ricostruzione dell'affaire Harry&Meghan e di come andarono davvero le cose quella volta in cui la coppia di fuggiaschi mediatici accusò la famiglia Windsor di razzismo nei confronti del loro figlioletto Archie. Ai tempi la regina Elisabetta era malata (un mieloma ce l'aveva resa quasi cieca) e molto provata dalla perdita del marito Filippo e delle amiche più care. E sembra che Kate sia stata determinante per lei in quel periodo anche perché convinse William (molto legato alla nonna) a trasferirsi in una residenza a pochi chilometri da dove si era ritirata Elisabetta per starle vicino e andarla a trovare. Beh, in quell'occasione la pacificante Kate se la prese così tanto con Harry&Meghan da voler personalmente ritoccare il comunicato ufficiale in risposta alle accuse di razzismo che si stringevano attorno a lei e a Carlo. Fu proprio Kate quindi, e non la Regina come sempre si era creduto, a inasprire la frase caricandola di un più polemico «i ricordi possono variare» per lasciare intendere che i due stessero mentendo. Era molto più arrabbiata di William che in ogni caso, durante un'apparizione pubblica, si prese la briga di affermare che «la famiglia è tutt'altro che razzista»: scelta decisamente inusuale per l'erede al trono.
E sempre dalla biografia di Kate emerge che il secondogenito «malmaritato» sarebbe un grosso problema per Re Carlo. Jobson riporta senza mezzi termini che «sua maestà e i suoi collaboratori sono preoccupati per quel che accadrà quando Harry finirà i soldi, vista la sua incapacità di guadagnare se non raccontando i fatti privati della famiglia». Secondo la ricostruzione del biografo, Harry commise un clamoroso errore di valutazione quando pensò che la nonna (la compianta Elisabetta) avrebbe accettato di buon grado il suo trasferimento in America.
E tanto più si sbagliò immaginando che la donna che ha dedicato la sua intera, lunga vita all'Inghilterra, avrebbe compreso quella sua visione del ruolo di principe da impiegato part-time. E il libro non è ancora uscito...
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