La Bce sulla manovra: "L'Italia ha rispettato gli impegni presi"

Jean Claude Trichet: "La crescita dell'Eurozona è debole e i rischi si intensificano". Sul maxiemedamento: "Recepite le nostre richieste". L'Ocse: rischio stagnazione

La Bce sulla manovra: 
"L'Italia ha rispettato 
gli impegni presi"

Parigi - La crescita economica dell’area euro ha accusato una decelerazione, e la Banca centrale europea si attende una dinamica "moderata e soggetta a incertezze particolarmente elevate, che si stanno intensificando". Lo ha affermato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Intanto le condizioni del settore finanziario "si sono irrigidite". E poi ancora un monito: "I governi attuino velocemente le riforme".

Nessun diktat dalla Bce all’Italia sulle misure di risanamento dei conti pubblici. Lo ha insistentemente ribadito il presidente Jean-Claude Trichet, interpellato sulle comunicazioni intercorse tra l’istituzione monetaria e il governo nelle passate settimane, mentre si preparava la manovra volta a centrare gli obiettivi di risanamento dei conti. "Con l’Italia, come ho già detto, ci sono stati messaggi, ma non stiamo imponendo nulla e non c’è alcun diktat". "Abbiamo analizzato la situazione e spiegato cosa era importante fare secondo noi per ripristinare la credibilità sui mercati" ha proseguito Trichet, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. "Fa parte dei nostri compiti come lo è quella di ricordare la necessità di rispettare il Patto di stabilità e di crescita". Ma "non abbiamo mai avviato un negoziato", ha insistito Trichet, lasciando così capire che le raccomandazioni della Bce non avevano una natura di richiesta di contropartita - come indicato da diverse indiscrezioni di stampa nelle scorse settimane - quale condizione al suo programma di sostegni ai titoli di Stato, che ha riattivato un mese fa dopo che si sono intensificate le tensioni sul comparto obbligazionario, anche investendo le emissioni dell’Italia. 

L'allarme dell'Ocse L’economia dei Paesi Ocse è vicina alla "stagnazione" e "la ripresa nel secondo trimestre si è quasi arrestata in molte economie dell’area". A lanciare l'allarme è l’Ocse nell’Interim assessment diffuso oggi nel quale vengono anche riviste al ribasso le precedenti stime di crescita. Per gli Stati Uniti e per l’Eurozona la crescita nella prima parte del 2011 è stata più debole del previsto, mentre la ripresa in Giappone, dopo il disastroso terremoto, si èrivelata meno negativa delle previsioni. Anche in Cina la crescita "si è indebolita".

La crescita quasi ferma La crescita dell’area Ocse dunque resterà "debole nella seconda metà dell’anno". Nel secondo trimestre del 2011 il prodotto interno lordo per i paesi del G7, escluso il Giappone, dovrebbe crescere su base annua meno dell’1%. Se per gli Sati Uniti è prevista una crescita tra mezzo punto e un punto percentuale e se per il Giappone ancora incide la ricostruzione post-terremoto, per alcuni Paesi europei, come Germania e Italia, si stima un trimestre nella seconda parte del 2011 addirittura "negativo". Da considerare inoltre che "l’impatto degli affanni in cui versano i debiti sovrani in Europa e negli Stati Uniti e le turbolenze collegate nei mercati azionari nel corso dell’estate" non sono stati ancora pienamente considerati nelle proiezioni dell’Ocse e probabilmente anche per questo "l’incertezza di queste proiezioni è alta". Insomma "’è il rischio - avverte l’Ocse - di una situazione ancora più negativa relativamente ad alcune economie importanti, ma una crisi delle dimensioni del 2008/09 non è prevista". 

Il nodo occupazione I miglioramenti nel mercato del lavoro nei Paesi Ocse stanno "svanendo" e "l’alta disoccupazione di lungo termine e la debole uscita dai tassi di disoccupazione in alcune economie pone il rischio che l’alta disoccupazione diventi un fattore radicato. Le riforme strutturali del mercato del lavoro sono necessarie per evitare che la disoccupazione ’ciclicà diventi strutturale". Anche la fiducia dei consumatori e delle imprese risulta in calo nella maggior parte delle economie dell’Ocse, sulla scia dei dati che vedono un rallentamento della crescita un po' ovunque.

La situazione italiana Battuta d’arresto per la crescita in Italia: l’Ocse stima che nel terzo trimestre il Pil italiano registrerà un -0,1% e nel quarto +0,1%. Nel G7, negli stessi trimestri, la crescita è stimata a +1,6% e +0,2%. Tra i grandi Paesi europei, la Germania vede nel terzo trimestre un Pil a +2,6% e nel quarto trimestre a -1,4%. Il dato Ocse misura la crescita su base trimestrale annualizzata e l’organizzazione di Parigi si riserva un margine di errore di circa un punto e mezzo percentuale.

Per quanto riguarda l’Italia, l’Ocse corregge le stime anche per la prima parte del 2011: rispetto al +1,1% del primo trimestre e +1,3% del secondo (delle precedenti stime), ora il dato della crescita scende rispettivamente a +0,6% e +1,0%.

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