Bellezze da cartolina sull'onda glamour del mare

De Vincenzo fa sfilare una vera poesia Anni '50 Donatella Versace e il potere dello sportswear

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«Uomo libero, a te sempre sarà caro il mare perché è il tuo specchio, tu contempli nell'infinito svolgersi dell'onda l'anima tua». L'ha scritto Baudelaire nel 1857, l'ha tradotto in moda Marco De Vincenzo con la sua poetica sfilata di ieri. «Sono partito da una cartolina degli Anni '50 con il tipico paesaggio marino: la casa sulla spiaggia, una barchetta attraccata al molo, le nuvole, il sole al tramonto e i gabbiani nel cielo» racconta. Da questa immagine tutto sommato banale ha preso l'idea di seguire con gli abiti la linea temporale di un giorno attraverso i cambiamenti cromatici del paesaggio che spesso riflettono gli stati d'animo di una donna. In poche parole i colori sono di due tipi (cupi e notturni oppure decisi e brillanti) ma l'immagine femminile è la stessa: facce diverse di un'unica medaglia al valore della contemporaneità. Ecco quindi i sublimi soprabiti interamente fatti in frange jacquard che muovendosi raccontano nuvole, onde e gabbiani in un caso sui toni del crepuscolo, nell'altro quando il sole e l'umore sono allo zenith. Maniaco della texture, della ricerca tessile e delle piccole variazioni in superficie che nascondono grandi cambiamenti in profondità, De Vincenzo usa di tutto: lampi di lurex color rame sotto al verde acceso di un vestito tagliato a tablier, una specie di ricamo macramè che forse ha la forma di un pesce e comunque da solo compone un completo gonna a matita e crop top, righe scandite dall'orlo a jour,un'unica perfetta ruche sulla sottana, le frange dappertutto e un ricamo a fili liberi mai visto prima. Stampata sul tutto bianco o trasformata il paltò da sera blu di mezzanotte, la cartolina riassume un'immagine di donna che indossa sneaker con suola avvolta in una treccia di velluto oppure deliziose pantofoline piatte, borse con pateletta a zampa di bestia feroce e i nuovi occhiali prodotti da De Rigo.

Donatella Versace si presenta nel backstage con Christopher Kane, giovane designer inglese da lei scoperto e lanciato. «Il mio bambino» motteggia lei, che stavolta ha collaborato con la cantautrice femminista del gruppo Violet & Photonoz per la stesura dei testi della canzone che fa da colonna sonora allo show con un titolo impegnativo: Per celebrare la forza delle donne e il potere del futuro femminile. «Per me il futuro della moda sta nello sportswear dice un corpo allenato ti permette di avere la giusta attitudine, ovvero fare il salto e non guardare mai indietro». A sorpresa con questi spettacolari modelli in lussuoso nylon giapponese creato apposta per lei, drappeggiato, ricamato e definito da sapienti giochi di coulisse, sarà possibile saltare con eleganza e sensualità, senza nemmeno preoccuparsi di dove si mettono i piedi perchè per la prima volta Donatella propone tacchi di rara comodità. Si torna al mare come fonte d'ispirazione e alla coulisse come artificio sartoriale nella bella collezione Sportmax disegnata con talento da Grazia Malagoli. Veronica Etro fa invece un viaggio nello spazio e nel tempo mescolando icone di rara eccentricità come Edith Sitwell oppure Nancy Cunard con l'eleganza naturale delle tribù sahariane. Il risultato è fantastico: un etnico che non sa di mercatino.

Da Mr&Mrs Italy nasce il cosiddetto pleasurewear, ovvero il capo sportivo piacevole da portare perché i tessuti sono fatti apposta (perfino su antichi telai) e le forme riprendono lo stile comfort di quando non contava solo vincere, ci si divertiva a fare sport.

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