Longevità, ecco perché è importante fare le scale: lo studio

Vivere più a lungo allontanando la comparsa di gravi patologie cardiovascolari: ecco perchè fa bene salire le scale secondo i risultati di uno studio e il parere degli esperti

Longevità, ecco perché è importante fare le scale: lo studio
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Fare quotidianamente le scale fa bene e allunga la vita: un enorme studio prospettico ha preso in esame i dati di oltre 458mila persone della biobanca britannica con risultati molto importanti ed evidenti che sono andati in direzione di una riduzione della probabilità di contrarre una patologia cardiovascolare aterosclerotica come le malattie coronariche, ictus e infarti.

I risultati dello studio

L'analisi è durata circa 12 anni ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Atherosclerosis: ebbene, fare più di cinque rampe di scale (50 gradini) al giorno esponde a un minor rischio di contrarre qualsiasi delle problematiche appena descritte (in misura maggiore del 20%) indipendentemente dalla predisposizione. E poi, per i partecipanti che nel corso del tempo hanno smesso di salire con costanza le scale si è verificato un aumento dei rischi collegati alle patologie cardiovascolari del 32% rispetto a chi le faceva con costanza.

I ricercatori, però, hanno spiegato che le associazioni tra l’intensità del salire le scale, la malattia cardiovascolare aterosclerotica e il modo in cui queste variano in relazione alla suscettibilità alla malattia di base non sono completamente comprese, non si evince cioé il rapporto diretto causa-effetto.

Perché è bene fare le scale

"Tuttavia, l’associazione è abbastanza forte da suggerire quanto sia meglio rinunciare all’ascensore per avere un cuore più sano. Questo tipo di movimento aerobico, se considerato nel lungo termine, rappresenta una forma di costante allenamento per il cuore e il sistema cardiovascolare, inducendo nel tempo i benefici associati all’attività fisica quali una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, sia a riposo sia durante lo sforzo e lo stress", ha spiegato al Corriere il prof. Roberto Pedretti, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare, Direttore UO Complessa di Cardiologia, Ircss MultiMedica di Sesto San Giovanni.

Cosa succede con i grassi

Uno dei principali autori della ricerca, il prof. Lu Qi, Direttore del Centro di ricerca sull'obesità dell'Università di Tulane, a New Orleans, ha spiegato che fare brevi sequenze di scale in maniera intensa migliorano la forma cardiorespiratoria e il profilo lipidico, ossia dei grassi, specialmente nelle persone che non praticano attivamente sport. "Il livello dei grassi del sangue, in particolare del colesterolo cosiddetto cattivo (LDL), è da considerarsi un vero e proprio fattore causale dell’aterosclerosi e degli eventi clinici che ne possono derivare, come l’infarto miocardico e l’ictus cerebrale", afferma l'esperto, spiegando che si deve fare in modo di mantenere livelli di Ldl più bassi possibili: tra i sani questo valore deve essere più basso di 116 mg/dl, tra la popolazione a rischio moderato al di sotto dei 100 mg/dl e tra i pazienti ad alto rischio deve essere inferiore di 55 mg/dl

"I farmaci sono spesso necessari per ottenere questi obiettivi, tuttavia l’attività fisica migliora di per sé il profilo lipidico e quindi costituisce una misura non farmacologica essenziale, assieme all’alimentazione, per ridurre il colesterolo e i trigliceridi", conclude Lu Qi.

Ancora oggi, il complesso delle malattie cardiovascolarsi sono la prima causa di decessi in Italia e nel mondo rappresentando, secondo i numeri dell'Istituto Superiore di Sanità, circa il 44% complessivo delle cause di morte.

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