Benessere

Malattie, stress, peso che aumenta: i rischi di dormire meno di 7 ore

Dormire poche ore ogni notte espone a maggiori rischi di ammalarsi per svariati motivi: viceversa, un corretto riposo notturno inibisce numerose problematiche, ecco quali sono e le contromisure da adottare

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Gli esperti lo predicano da tantissimo tempo: non è importante soltanto la qualità del sonno ma anche la quantità delle ore che si sceglie di dormire, non a caso la vita dell'essere umano è fatta per un terzo del tempo di letto e occhi chiusi. Nell'epoca in cui viviamo oggi, sempre più frenetica, si sono abbassate drasticamente le salutari ore di sonno notturno che sono causa di tutta una serie di effetti collaterali che non si limitano alla sola stanchezza fisica e a frequenti sbadigli o difficoltà di concentrazione.

I rischi di dormire poco

Molti neuroscienziati spiegano che dormire meno di sei-sette ore al giorno è come bere o fumare più del dovuto: se la giovane età può venire incontro, man mano che si invecchia le cose cambiano drasticamente. "Chi ha più di 50 anni e dorme cinque ore o meno corre un rischio di ammalarsi di patologie croniche superiore del 3045% rispetto ai coetanei che di ore ne dormono sette-otto", spiega al Corriere della Sera il neurologo Luigi Ferini-Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. Avete letto bene, oltre il tremila percento di stare male ma basterebbe dormire appena un paio d'ore in più per far calare drasticamente questi rischi.

Cosa succede con il peso

Ritardare l'orario di riposo notturno porta indirettamente con sé malsane abitudini tra le quali cenare a tardo orario: in questo caso accade che il fegato sia costretto ad accelerare il metabolismo mentre il cervello dà ordini diametralmente opposti, ossia il riposo. Ecco che digerire verso mezzanotte non è salutare e sballa i ritmi sonno-veglia a tal punto che se l'orologio biologico del nostro corpo non è perfettamente tarato non bisogna poi lamentarsi (o stupirsi) di prendere peso. Gli esperti fanno sapere che sarebbe ottimale concludere i pasti serali non oltre le 21 "prima che l'apparato digerente riceva dalla melatonina il segnale di mettersi a riposo".

I benefici del sonno

Se dormiamo per un terzo della nostra vita, come detto all'inizio, esistono svariati motivi e molto validi. "Dosare sonno e veglia può ridurre il rischio di cancro, di infarti, di diabete, di demenze: questo emerge chiaramente dalla letteratura scientifica", ha sottolineato il neurologo. Uno dei grossi vantaggi è la minor produzione di cortisolo, ormone dello stress, perché "significa che riusciamo ad abbassare la pressione arteriosa e a ridurre la frequenza cardiaca". Tutto il nostro apparato cardiocircolatorio ringrazia così come la nostra testa visto che il sonno profondo "spegne le aree anteriori della corteccia, che poi sono quelle dei ragionamenti, della logica e delle decisioni".

Quando si parla di orologio biologico si può far riferimento al calar del sole: quando le retine degli occhi iniziano a percepire il calar del Sole, ecco che avviene il rilascio della melatonina che regola il sonno. Anche per questa ragione tutto quanto va "tarato", a iniziare dai pasti che se effettuati spesso e volentieri in tarda ora producono effetti negativi per l'organismo. Il sonno fa da "scudo" anche contro le varie forme di demenze: più si dorme e più si allontanano. Gli esperti sottolineano che "non è strano che tutte le prove portino alla stessa conclusione: seguire i bioritmi naturali ci preserva". Dormire tanto e bene aiuta anche il cervello a "ripulirsi" dalle scorie cerebrali prevenendo egregiamente le malattie neurodegenerative.

Quanto bisogna dormire: lo studio

Secondo i numeri della National Sleep Foundation americana nell'età compresa tra 18 e 64 non si deve mai dormire meno di sei ore ogni notte se non si vuole andare incontro a problematiche di vario tipo.

La Fondazione sfata anche il mito relativo agli over 65 che dovrebbero dormire di meno ma lo stesso discorso vale pure per loro: rimanere a letto anche otto ore, pur con alcune interruzioni di sonno, aiuta a prevenire molte delle patologie che abbiamo appena trattato. Chi soffre di insonnia, invece, è bene che si curi. "È più rischioso dormire cronicamente male che assumere i farmaci prescritti dal medico, anche a lungo termine", conclude il neurologo.

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