Berezovsky indignato per le accuse russe su Litvinenko

Una televisione russa ha diffuso un'intervista a un uomo senza volto che sostiene che l'ex oligarca partecipò all'assassinio dell'ex spia diventata cittadino britannico

«Oltraggiose». È il termine che Boris Berezovsky, ex oligarca russo in esilio a Londra, ha usato davanti all'Alta Corte per definire le accuse rivoltegli dall'emittente di Stato russa Rtr Planeta di aver preso parte all'omicidio di Alexander Litvinenko, l'ex agente del Kgb diventato cittadino britannico avvelenato con una dose di polonio nel novembre 2006 nella capitale del Regno Unito.
«Sono stato dipinto come un uomo da temere», ha detto Berezovsky a proposito di un servizio trasmesso dall'emittente nell'aprile del 2007. «Io non ho niente a che vedere con questo omicidio e ho dato piena cooperazione alla polizia nel corso delle indagini. Mi sono persino reso disponibile a testimoniare davanti agli investigatori russi». Berezovsky ha trascinato in tribunale a Londra la Rtr Planeta per diffamazione. È noto che Litvinenko, la cui tragica agonia durò tre settimane, accusò sul letto di morte l'ex presidente russo Vladimir Putin di averlo fatto assassinare.


L'ex oligarca ha definito Litvinenko un «amico personale». «Abbiamo condiviso un'esperienza drammatica e pericolosa: lui mi ha aiutato e io ho aiutato lui. Fondamentalmente avevamo lo stesso nemico». Ovvero Putin, di cui Litvinenko era un fiero oppositore.

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