Berlusconi soddisfatto: "Crisi ormai alle spalle"

Il premier: "Ooccorrono regole condivise da tutti. Entro fine anno i Grandi ancora qui" I leader: "Tutelare prima le persone"

Berlusconi soddisfatto: 
"Crisi ormai alle spalle"

L'Aquila - I leader del G8 "sono tutti felici di essere quì a portare il loro contributo a quella che è diventata la capitale del dolore". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è visibilmente soddisfatto dei risultati ottenuti durante la prima giornata di lavoro al G8 dell'Aquila: "Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento. La crisi è ormai alle spalle". Poi annuncia: "Siamo d’accordo con gli altri leader per tenere un altro G8 entro l’anno per vedere quali sono gli altri sistemi per far fronte alle calamità. Credo torneremo all’Aquila".

La soddisfazione del premier "Il lavoro di questo vertice si è svolto in un clima di grande cordialità", spiega il presidente del Consiglio nella conferenza stampa spiegando che "questi vertici mettono per alcuni giorni al lavoro gomito a gomito i leader e fanno sì che nascano e si consolidino amicizie, le sedute sono informali e ci si chiama tutti per nome. Questo porta grandi vantaggi perchè in seguito ci si può chiamare per risolvere in modo familiare diversi problemi". "Sono orgoglioso di aver fatto quasi un miracolo", continua il presidente del Consiglio ricordando come siano state costruite "quasi 1.100 camere" per le delegazioni. Poi l'invito a visitare le sale dove si riuniscono i capi di Stato e di Governo: "Lo avete già fatto? ha chiesto ai giornalisti presenti e, ricevendo un coro di no, ha aggiunto: allora vi invito a farlo". Il premier sottolinea come in quelle sale vi sia "una cosa molto molto particolare: una statua che risale al IV secolo avanti Cristo". Un reperto storico, ha sottolineato con un sorriso, "montato su un piedistallo antisismico".

Usciti dalla crisi "Dal G8 intendiamo mandare un messaggio di fiducia: la crisi, per la sua parte più dura, è alle nostre spalle - spiega Berlusconi - ovunque ci sono segnali di miglioramento". "Abbiamo sviluppato i temi della crisi - continua il premier - abbiamo evidenziato la situazione dei singoli paesi e abbiamo constatato ovunque segnali di miglioramento". E ancora: "Abbiamo deciso che è importante mantenere il sostegno al sistema bancario, in qualche caso al sistema manifatturiero e a chi ha perso il posto di lavoro". Dal G8 "intendiamo mandare un messaggio di fiducia perché la crisi è, per la sua parte più dura, alle nostre spalle, e abbiamo deciso di continuare con azioni coordinate".

Il nodo del clima "E' importanti che domani ci presentiamo uniti per chiedere a Cina, Brasile, India e agli altri paesi emergenti di prendere degli impegni ben precisi". Berlusconi spiega che tra i paesi del G8 c’è un accordo e quindi si augura che domani ci sia una unità per poter poi confrontarsi con Cina e India, paesi che invece frenano sull’intesa sul clima. " Il summit del G8 dell’Aquila sarà ricordato perché abbiamo trovato un accordo sui cambiamenti climatici - commenta il premier britannico Gordon Brown - dobbiamo essere grati al governo italiano per aver reso possibile questo accordo". "Abbiamo raggiunto sul clima una posizione comune che discuteremo domani con i Paesi emergenti. Europa e Stati Uniti sono fermamente per la riduzione dell’emissione di anidride carbonica. La data di ingresso in vigore dell’accordo è ancora in discussione: 2020 o 2050. Su questo si deve trattare - puntualizza Berlusconi - è però importante presentarsi uniti a India e Cina, perchè sarebbe non producente una riduzione in Europa e Usa ma non in quei paesi".

Gli aiuti all'Africa "Con gli aiuti del Global Found abbiamo curato milioni di bambini", spiega Berlusconi ammettendo, però, che l'Italia "è in ritardo per i fondi promessi". "Ma abbiamo avuto la vicenda del terremoto che ci ha tenuto molto impegnati. Come d’accordo, entro fine anno daremo il nostro contributo al Global Found". E spiega: "Abbiamo inoltre decisodi aumentare i sussidi economici in modo tale da poter aumentare anche il numero dei vaccini". "Abbiamo introdotto - continua il presidente del Consiglio - un meccanismo di rendicontazione per sapere quello che abbiamo fatto e quello che ancora dobbiamo fare".

L'impegno verso i terremotati Entro il mese di novembre nessuno dei terremotati dell’aquilano sarà senza casa: il governo italiano garantisce case per 15mila persone.

Il premier ha parlato dei lavori che si stanno svolgendo come "il più grande cantiere del mondo", con più di 6500 operai al lavoro per dare nuove case a più di 15 mila persone. Poi assicura: "Per la ricostruzione del centro storico dell’Aquila ci vorranno dai tre ai cinque anni".

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