Bibita anti-etilometro: la bevi e non sei più ubriaco

Si chiama Rebootizer, costa 5 euro e in 20 minuti fa passare l’effetto sbornia. Ma i medici avvertono: "Così i giovani sono incoraggiati ad alzare il gomito"

Bibita anti-etilometro: la bevi e non sei più ubriaco

Il prezzo non rende giustizia alle sue promesse. Costa 5 euro e assicura nientemeno che un effetto anti-sbornia. Immediato, semplice, come le tre mosse indicate sulla confezione: agita, pressa, bevi. Si chiama Rebootizer e sta spopolando nei locali della movida milanese. Presentata come «l’eccezionale risultato di una ricerca durata 10 anni in un laboratorio svizzero» è una bevanda made in France soprannominata addirittura «salvapatente» che, «consumato alla fine delle vostre serate previene i postumi della sbornia e vi aiuterà ad essere lucidi e in forma per l’indomani».

Lo shaker antisbornia, un pronto soccorso per chi ha alzato troppo il gomito grazie alle sue proprietà digestive faciliterebbe la rapida eliminazione degli eccessi di alcol e cibo. Non si acquista al supermercato o in farmacia, ma direttamente nei locali a fine serata, discoteche o pub che vengono riforniti da rivenditori esterni. Insomma dopo l’ultimo bicchiere si ingurgita il beverone e in venti minuti la sbronza non c’è più. Una bevanda sulla quale ha già messo gli occhi l’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. «Anche se non sono tossici, sono presentati in maniera ingannevole e dunque anche pericolosi - spiega Emanuele Scafato direttore dell’Osservatorio nazionale alcol-Cnesps dell’Istituto superiore di Sanità e presidente della Società italiana di alcologia - Questa bevanda incoraggia i giovani a consumare alcol a cuor leggero, confidando su una condizione psicofisica che permette loro di mettersi alla guida anche se hanno esagerato con vino e birra grazie alla bevanda «magica» e, soprattutto, credendo di poter «ingannare» l’etilometro».

In realtà Rebootizer è un integratore alimentare, una sorta di bevanda digestiva, paragonabile ad una tisana, composta da estratti di frutta e piante (liquirizia, cardo, carciofo, melissa, limone, mirtillo) che al massimo «riattivano» l’organismo aiutando a prevenire il mal di testa e la nausea, i sintomi tipici della sbornia». «Il target a cui è dedicata la bevanda sono i giovani e quindi anche i più vulnerabili - continua Scafato -. In realtà non ci sono prove scientifiche che questa bibita aiuti a smaltire l’alcol. Io invito i ragazzi a stare attenti al richiamo di queste sirene. Il primo consiglio è di non bere, il secondo è di non mettersi per nessun motivo alla guida se si è bevuto troppo. Proprio oggi il senato dovrebbe approvare la norma «alcol a tasso zero» per i minori di 21 anni. Voglio solo ricordare che l’alcol è la prima causa di morte fra i giovanissimi e che non esistono elisir miracolosi. Anche se sono presentate come miscele segrete o il frutto di lunghi anni di studi, gli ingredienti indicati in etichetta non hanno niente di misterioso: fruttosio, acido ascorbico, acqua, succo di limone, vari estratti d’erbe e piante. Al di là del marketing (anche con l’aiuto di gruppi su Facebook) e della scelta dei canali di vendita (locali frequentati dai giovani, siti internet) si tratta di bibite innocue».

Ma anche inutili. Secondo i dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale alcol-Cnesps dell’istituto superiore di sanità il 70 per cento degli italiani consuma bevande alcoliche (circa 9 milioni di persone) e 4 milioni si ubriacano almeno una volta nel corso dell’anno.

Al di sotto dell’età legale (16 anni) sono a rischio un ragazzo su 4 e una ragazza su 7. In un anno è aumentata la frequenza dei ricoveri per intossicazione alcolica per i ragazzi sotto i 14 anni: dal 13,8 per cento del 2008 al 17,7 per cento del 2009 (+ 28%).

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