MugelloUna sconfitta pesante, perché subita al Mugello, dove era imbattuto da sette anni, perché ha vinto Casey Stoner con la Ducati e perché secondo è arrivato Jorge Lorenzo con una Yamaha uguale alla sua. Vista così, si può parlare di una giornata nerissima per Valentino Rossi, terzo al traguardo in una gara nella quale è successo di tutto, come spesso avviene quando i piloti sono costretti a rientrare ai box a sostituire moto e gomme per le mutate condizioni atmosferiche. «È comunque sempre bello salire sul podio al Mugello e il terzo posto è il mio miglior risultato da quando esiste la regola del cambio moto (2006, ndr): posso essere soddisfatto», prova a trovare il lato positivo Valentino, in realtà piuttosto deluso e arrabbiato. «Avrei dovuto ripartire con una gomma morbida anteriore, invece mi è stata montata la dura», spiega la sconfitta il campione, che dopo essere stato il più veloce nella prima parte della gara, con l'asfalto bagnato, ha dovuto subire la rimonta di Stoner e Lorenzo sull'asciutto, solitamente le sue condizioni preferite.
Ma questa volta Rossi, al contrario di quanto accadde a Le Mans, non ha niente da rimproverarsi, perché ha guidato al meglio in ogni condizione, riuscendo comunque ad arrivare a due secondi da Stoner nonostante il pneumatico anteriore. «Al di là della scelta della gomma - continua la sua analisi - dobbiamo migliorare nella messa a punto, non riesco a guidare come vorrei. Sono comunque terzo in campionato a nove punti da Stoner e a 5 da Lorenzo». Un altro dato confortante per il campione è che l'unica gara non condizionata dal meteo, quella di Jerez, è stata conquistata proprio da Valentino: «Speriamo che la nuvola di Fantozzi che accompagna la MotoGP finalmente ci abbandoni...», chiude Rossi prima di andare nel motorhome a sbollire la rabbia assieme agli amici più cari.
Per Valentino è un campionato durissimo, perché Stoner ha fatto tesoro degli errori commessi nel 2008 e Lorenzo, alla sua seconda stagione in MotoGP, è cresciuto moltissimo, soprattutto a livello mentale. Dopo aver ottenuto la pole, lo spagnolo ha vissuto una domenica incredibile, superata però con grande calma e maturità. «Mi sembrava di essere in un film - racconta -: sono caduto nel giro di allineamento e ho sbagliato in partenza perdendo parecchie posizioni. Per tutto questo, avrei potuto finire con zero punti, invece ne ho presi venti e sono secondo nel mondiale: vale più di un vittoria».
Anche perché ha battuto a casa sua Rossi, conquistando un altro pezzettino importante di autostima, decisamente più importante che aver perso il primato in classifica. Adesso, davanti a tutti c'è Casey, che ha regalato alla Ducati il primo trionfo al Mugello, sulla pista dove la rossa a due ruote viene sviluppata. «Più volte - racconta l'australiano - durante la gara ho pensato che fosse finita, che non sarei riuscito a vincere, per vari problemi sia all'inizio con il bagnato sia successivamente con l'asciutto. Invece è arrivato questo importantissimo successo, fondamentale per la Ducati. In questo campionato così equilibrato, bisogna cercare di sfruttare ogni opportunità e di portare a casa più punti possibile quando non ci sono le condizioni per vincere».
Dei tre piloti che si contendono il primato - Daniel Pedrosa, già infortunato in prova, è purtroppo caduto rovinosamente anche in gara, fortunatamente senza ulteriori conseguenze fisiche, ma è già piuttosto staccato - Casey è l'unico che ha conquistato punti in tutte le cinque gare fin qui disputate, a conferma di un grande inizio di stagione.
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