Biotecnologie: «battezzate» 15 imprese

Grazie al progetto «Bioiniziativa» disponibili 140 proposte per le industrie

Andrea Indini

Quindici nuove imprese faranno grande la Lombardia. Per la prima volta in Italia, un progetto capace di unire gli ultimi risultati scientifici alla finanza, un’iniziativa che nel giro di un anno ha già dato i suoi primi risultati.
Al suo secondo appuntamento pubblico, Bioiniziativa ha presentato, ieri mattina, gli esiti concreti del lavoro di accompagnamento della ricerca verso il sistema imprenditoriale. Promosse dalla collaborazione di Assolombarda e Finlombarda, oltre quaranta proposte di applicazioni delle biotecnologie provenienti dalla ricerca lombarda si sono aggiunte al centinaio selezionato nel 2004. «I numeri parlano chiaro. - spiega Michele Perini, presidente di Assolombarda -. Siamo riusciti a sfatare il luogo comune della scarsa disponibilità che il mondo della ricerca avrebbe verso quello delle imprese e dell’economia». E proprio il caso delle biotecnologie ha dimostrato come il terreno sia fertile per sviluppare questa iterazione.
Un chiaro segnale quello lanciato ieri mattina in Assolombarda: una risposta concreta alla richiesta di innovazione che viene dal Paese, attraverso il raccordo tra scienza, impresa e finanza. Tra le quindici imprese ormai avviate, Dialecta è uno dei casi più eclatanti della riuscita di questo progetto. Si tratta di una società spin-off dell’Università degli Studi, nata dagli studi di due ricercatrici, Elena Cattaneo e Dorotea Rigamonti, che operano nel settore delle malattie del cervello e delle cellule staminali.

L’iniziativa risulta un’esemplare cooperazione tra impresa e ricerca, tanto da costituire un vero e proprio modello replicabile. Da questo progetto nasce, infatti, lo studio coordinato da Salvio Vicari e Gianmario Verona, professori dell’Università Bocconi.

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