Blardone: "Ho fatto il kamikaze..."

L'azzurro si esalta: "Per vincere ho rischiato il tutto per tutto tenendo linee impossibili". Moelgg: "Punto a vincere lo speciale di domani"

Blardone: "Ho fatto il kamikaze..."

Bad Kleirchheim - "Oggi ho fatto il kamikaze. Ho fatto cose che non si dovrebbero fare perché ho rischiato il tutto per tutto tenendo linee impossibili. Ma volevo il successo, volevo riscattarmi dalla rabbia di Beaver Creek dove sono finito 4/o per un soffio": racconta così la sua gara il piemontese Max Blardone. Max è uno che, nel giorno del trionfo, arriva a dire di aver "comunque sciato male perché in allenamento vado molto meglio".

Domani lo slalom speciale Ma per l'Italia è già ora di pensare al domani, allo slalom speciale che va in scena a Bad Kleinkirchheim: Manfred Moelgg (nella foto) vuole la sua prima vittoria. "Adesso spero solo che non ci siano multe o altre storie per aver mostrato il cioccolatino del mio sponsor. Ho visto caschi con dei marchi molto più grandi di quelli regolamentari. Le regole devono rispettarle tutti, non solo noi", racconta ancora Blardone cambiando discorso. Quello dello sponsor è un suo chiodo fisso: in passato ne è stato a lungo privo, pareva che nessuno si interessasse a lui. Quattro vittorie in coppa del mondo, otto secondi ed un terzo posto: il piemontese è da anni atleta di punta in slalom gigante. Un paio di volte ha sfiorato la conquista della coppa di disciplina, un obiettivo a cui però non ha ancora rinunciato e che vorrebbe realizzare proprio in questa stagione. Molto aggressivo in pista, Max soffre però soprattutto i grandi eventi. In coppa del mondo riesce a rendere bene ma è sempre andato in tilt a olimpiadi e mondiali. Ma forse ora, a 28 anni di età, ha raggiunto la piena maturità agonistica, in grado di gestire l'enorme potenziale tecnico e l'emotività.

Moelgg: punto sullo speciale Chi invece pare tenersi l'emozioni in tasca è l'altoatesino Manfred Moelgg . Quello di oggi è il suo primo podio in gigante. Sinora era stato soprattutto uno slalomista riuscendo a collezionare un secondo e quattro terzi posti, l'ultimo poche settimane fa a Raiteralm. Ma soprattutto, nel febbraio scorso, Manfred è stato l'eroe dei mondiali di Aare dove, nonostante un mal di schiena che lo ha perseguitato per mesi, è diventato vice campione del mondo di slalom speciale. "Due settimane fa mia sorella Manuela, che gareggia nella squadra donne, mi aveva subito telefonato - racconta Manfred - per dirmi che era riuscita a salire sul podio per la prima volta in gigante, terza a Panorama dove aveva vinto Denise Karbon. Insomma, lei ci era riuscita e io ancora no. Oggi è toccato a me".

Moelgg sta pensando soprattutto allo slalom speciale di domani, la sua vera disciplina, la gara che potrebbe regalargli il primo successo della carriera. "Sono in forma eccellente, di umore ottimo e il mal di schiena è solo un ricordo. Domani voglio vincere", assicura l'altoatesino al quale non è certo bastato il secondo posto di oggi in gigante.

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