Bollate, i vigili smantellano una baraccopoli a due passi dal carcere

Questa mattina sessanta rom sono stati allontanati, smantellato l'insediamento che occupavano abusivamente. Polemico il vicesindaco De Corato: «Incredibile che a due passi dall'istituto penitenziario nessuno intervenisse, più sorveglianza dagli enti»

É il 182esimo sgombero effettuato dalla giunta Moratti, il settimo dall'inizio del 2010. Questa volta sono finiti nel mirino i sessanta rom che occupavano una baraccopoli costruita proprio davanti al carcere di Bollare. «Erano a pochi metri dall'istituto penitenziario, ma nessuno interveniva» sottolinea il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato. Questa mattina invece, quaranta agenti della polizia Locale hanno smantellato l'insediamento abusivo in via Cristina di Belgioioso, a pochi metri dalla cinta muraria del carcere. Dieci baracche sono state abbattute e Amsa sta provvedendo alla ripulitura e al risanamento dell'area. Gli edifici fatiscenti erano occupati da 60 rom romeni che all'arrivo degli agenti si erano allontanati spontaneamente, ma già identificati e denunciati per occupazione abusiva in base all'articolo 633 del codice penale nel corso di un precedente sopralluogo. Uno di loro aveva alle spalle una denuncia per maltrattamenti familiari. A comunicarlo è De Corato, che insiste: «Mi chiedo come sia possibile -spiega De Corato - che a due passi dal carcere, dove dovrebbero essere garantiti determinati standard di sicurezza, sorga una baraccopoli senza che nessuno se ne accorga.

Ringrazio la proprietà privata che ha sporto querela permettendo l'intervento dei vigili, ma è bene che da parte di tutti gli enti ci sia una maggiore sorveglianza e vengano segnalati con maggiore puntualità le occupazioni abusive prima che si allarghino a dismisura».

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