Bonino, finalmente ecco i manifesti «Non sporcheremo»

Dato ancora avanti dal sondaggio Crespi-Omniroma di cui parliamo a fianco, Calimero-Bonino non ha nessuna intenzione di godersi il pur parzialissimo successo, ma grida ancora all’ingiustuzia: «Il mio è un problema di soldi, non di tempo - si lagna la candidata del Pd alle regionali ai microfoni di RaiNews24 riferendosi allo spadroneggiare dei manifesti della sua avversaria -. Imbrattare la città non toglie tempo alla Polverini, lo fanno gli attacchini. Il problema sono i soldi, anzi: se qualcuno ci aiuta ben venga». Del resto, il teorema è sempre quello: «Se una è a Frosinone per un’ottima iniziativa, come è successo a me domenica scorsa, e l’altra invece è a Domenica in è un problema di possibilità economiche, e non solo».
Ma i romani stiano tranquilli: da oggi potranno vedere per le strade anche i manifesti elettorali di Bonino. Lo annuncia lei stessa, spiegando anche il ritardo: «Abbiamo deciso di correre a gennaio e poi dovevamo comprare gli spazi e per farlo bisogna trovare i soldi. Faremo questa campagna in maniera legale negli spazi rimasti. Gratis è facile sporcare la città, fare una campagna legalmente costa. L’imbrattamento gratuito è semplice». Sui manifesti l’esponente radicale apparirà con una giacchetta fucsia e una maglia nera. «Così come ero vestita quando partii per Berlino e Davos». Quanto allo slogan, ha aggiunto, si partirà con il «Ti puoi fidare», uno slogan che «poi moduleremo. In che maniera? «Mi piace quello coniato da un gruppo di ragazze: Emma presidente, tutta un’altra storia. Dà il senso di voltare pagina».
Sondaggi, slogan, immagini: tutto ok. Ma c’è un fattore tutt’altro che scontato che rischia di condizionare la corsa di Bonino alla Pisana: l’appoggio del Pd, principale forza della coalizione che la sostiene. Del che Bonino sembra tutt’altro che sicura: «La speranza è che ci sia convinzione - ha detto ieri nel corso di un forum all’Unità -. La mia candidatura, è risaputo, è arrivata dopo settimane di incertezza. Il centrosinistra o dava per scontato di aver perso ed era quindi difficile che qualcuno mettesse la sua faccia su una sconfitta o c’erano problemi di equilibri interni. Io mi sono candidata. L’accettazione più immediata è arrivata da Bersani, mentre il corpo del partito ha più stentato. Spero che dopo i dibattiti di partito, giusti, arrivi il momento in cui si dice basta. Anche sulle liste sarà complicato.

Ma faccio presente che si vota il 28 e il 29 marzo di quest’anno». Infine una bacchettata a Piero Marrazzo: «Chi ha responsabilità pubblica ha oneri e onori e un po’ di esempio deve darlo. O è trasparente nelle sue scelte “diverse” o prima o poi si ingarbuglia».

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