Emma Bonino se ne intende di certo. Dopo anni di battaglie al fianco dellamico Giacinto (detto Marco) Pannella, può ben spiegare a chi è allasciutto. «Lo sciopero della fame e della sete? È una cosa seria e molto semplice: non si mangia e non si beve. Io lo sto praticando da ieri sera, da quando sono arrivate le mie analisi. Per ora ho solo mal di testa. Comunque sarò sotto controllo».
La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino entra nel merito della sua protesta contro le legge elettorale nel corso di unintervista con Barbara Palombelli a RadioDue. «Chi non vuole fare lo sciopero della fame perché è faticoso faccia dellaltro. Rosy Bindi può, per esempio, sentire il governo per vedere se vuole fare qualcosa» aggiunge la Bonino, invitando ad agire per il ripristino della legalità invece di «sciupare tempo» a criticare la sua azione di lotta.
La giornalista, in merito allo sciopero della fame avviato dalla vicepresidente del Senato per il rispetto delle leggi elettorali, le ricorda le critiche che le sono state mosse: da una parte laccusa di essere «la solita radicale», dallaltra il timore che lo sciopero possa danneggiare la campagna elettorale nel Lazio. Bonino ribadisce e rilancia: «Invece di sciupare tempo a criticarmi - dice - assodato che è vero ciò che dico, e cioè che la legge elettorale viene violata, si può fare altro: rivolgersi al governo, allassociazione dei Comuni per esempio. «Il governo - spiega - per varie volte ha cambiato le date, le ha accorpate, ha ridotto il numero delle firme: ci sono precedenti a iosa. Non è che voglio dare soluzioni tecniche, ma mi rivolgo a tutti quelli che devono e che possono per trovare una soluzione. Altrimenti oggi gli italiani potranno votare solo i partiti che già ci sono e chi ha provato a entrare si è visto escludere». «Tutti - conclude la Bonino - facessero quello che possono».
«Nei confronti di Emma Bonino la fiducia è immutata. Lo sciopero della fame e della sete che lei ha intrapreso non è una mossa contro la coalizione che la sostiene nel Lazio: non ci sono problemi di questa natura, si tratta di uniniziativa nazionale che va rispettata.
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