Crollo del rublo e boom dell'industria bellica. "Vi racconto cosa ha tenuto a galla l'economia russa"

Il trader indipendente e esperto di cambi valutari Fabrizio Mastroforti "Calo di esportazioni e sanzioni lavorano ai fianchi la federazione russa. Ora potrebbero iniziare i problemi"

Crollo del rublo e boom dell'industria bellica. "Vi racconto cosa ha tenuto a galla l'economia russa"
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Per la prima volta dal marzo 2022 il cambio rublo euro sfonda quota 100 lasciando le acque tranquille di quota 80-90, un indebolimento della moneta russa che si verifica anche nei confronti del dollaro americano.

La situazione è in declino da prima di Prigozhin

Analisti ed esperti hanno ricondotto questo tonfo alla rivolta del capo della Wagner Evgenij Prigožin, tuttavia per quanto vera questa ricostruzione, risulta incompleta.

La caduta del rublo è figlia di una traiettoria più ampia e che vede protagonista la “salvatrice del rublo” Ėl'vira Nabiullina, la presidente della Banca centrale della Federazione Russa. Sotto la sua presidenza si è assistito al più grande surplus della bilancia commerciale (differenza tra valore dell’esportazione e delle importazioni) dal 1994. Nel 2022 il prezzo di petrolio e gas ha fatto volare le esportazioni della federazione tenendo il valore della moneta stabile e forte.

L'economia russa si regge sulla guerra

Da inizio anno però si è assistito a un’inversione di tendenza, esportazioni e prezzo delle materie sono crollate. I ricavi derivanti dalla vendita di gas e petrolio sono diminuiti del 47%.

Il trader indipendente e esperto di cambi valutari Fabrizio Mastroforti afferma: Quella russa è un’economia basata sulle entrate energetiche e sull’esportazione di idrocarburi. Questo calo è un colpo forte alla stabilità dell’economia e solitamente porta a una recessione brutale. Ciò è stato evitato grazie alla straordinaria produzione bellica che sopperisce il calo dei consumi”. L’esperto prosegue: “Lo sforzo industriale sulla produzione di armi ha salvato al momento la Russia da scenari economici peggiori”.

D'altro canto la presidente della banca centrale russa, intervenuta recentemente in una conferenza a San Pietroburgo, rassicura: "Il deprezzamento del rublo non mette in discussione la stabilità finanziaria del paese.”

Da salvatrice ad artefice della crisi

Tuttavia, Mastroforti evidenzia come questa situazione possa portare a una corsa agli sportelli al fine di cambiare i rubli con una valuta più stabile (euro e dollari). “Magari la stabilità finanziaria è salva, ma in ogni caso la Russia si sta poggiando molto su valute straniere come lo yuan cinese. La federazione ha dovuto venderne buona parte della sua scorta per coprire il crollo dei ricavi energetici”.

In ultimo sempre la Nabiullina cerca di salvare il salvabile sottolineando le ricadute positive dell'indebolimento del rublo: "È un bene perché permette all'economia di adattarsi agli shock esterni e ai cambiamenti", ha detto la governatrice. Un rublo che perde terreno vuol dire maggiori entrate per il budget alimentato dai ricavi in valuta straniera delle esportazioni.

L’esperto non è tuttavia d’accordo

“la situazione che si è creata ha un impatto forte sull’economia russa. Le sanzioni stanno lavorando ai fianchi l’orso. La Nabiullina sta rischiando un passo breve: da salvatrice del rublo a traghettatrice di una crisi”.

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