Dalle accuse alla ribellione: cosa c'è dietro la rivolta di Prigozhin contro Mosca

Da settimane Yevgeny Prigozhin accusa le alte sfere militare di Mosca dei fallimenti registrati sui campi di battaglia dell'Ucraina. Perché il capo della Wagner ha scelto di ribellarsi?

Dalle accuse alla ribellione: cosa c'è dietro la rivolta di Prigozhin contro Mosca
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"Siamo al quartier generale. Sono le 07:30" (6.30 in Italia ndr). I siti militari sono sotto controllo, compreso l'aeroporto". Yevgeny Prigozhin è entrato a Rostov con i suoi uomini all'alba, dopo una notte di fuoco e carica di tensioni. Il capo del gruppo Wagner ha promesso di prendere tutte le misure necessarie per rovesciare la leadership militare russa a Mosca, subito entrata in massima allerta. Il servizio di sicurezza russo, l'Fsb, ha bollato le parole di Prigozhin come appelli per l'inizio di un conflitto civile armato sul territorio della Russia. Come siamo arrivati a tutto ciò?

I "fallimenti" in Ucraina

"Questo non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia". Da ormai settimane Prigozhin accusava le alte sfere militare di Mosca dei fallimenti registrati sui campi di battaglia dell'Ucraina. Il capo (e fondatore) dei mercenari Wagner aveva puntato il dito all'indirizzo del ministero della Difesa russo, in particolare contro il ministro Sergej Shoigu e il capo di Stato Maggiore, Valerij Gerasimov.

Poche ore prima dell'aperta ribellione contro Mosca, Prigozhin aveva diffuso una serie di rabbiose registrazioni video e audio nei quali accusava Shoigu di aver ordinato un attacco missilistico contro i campi di Wagner in Ucraina, i cui soldati stanno combattendo contro Kiev per conto della Russia. Da qui la ribellione armata contro il ministero della Difesa e l'esortazione all'esercito russo di non opporre resistenza.

Faida col ministero della Difesa

La faida tra Prigozhin e la Difesa russa non è tuttavia recente. Al contrario, va avanti da tempo, tra accuse e pesanti rimproveri del capo della Wagner all'indirizzo della leadership militare del Cremlino. Lo stesso Prigozhin, a gennaio aveva rivendicato il pieno merito per aver catturato la città ucraina di Soledar, nella regione di Donetsk, in Ucraina, spiegando che il ministero della Difesa russo aveva tentato di rubare la gloria alla Wagner.

La scintilla è divampata sempre più in un incendio con il passare dei giorni. Prigozhin si è ripetutamente lamentato del fatto che le forze del Cremlino non siano mai riuscite a fornire alla Wagner munizioni sufficienti per catturare Bakhmut, al punto da aver più volte minacciato di ritirare i suoi uomini dal fronte. Meriti rubati, mancato invio di equipaggiamenti militari e, infine, pure un attacco missilistico: ecco le tre ragioni (militari) che avrebbero scatenato il terremoto russo.

I piani del capo della Wagner

È dunque possibile che Prigozhin abbia avviato la rivolta interna per gravi dissidi relativi alla guerra in Ucraina, oppure perché in contrapposizione con i vertici della Difesa russa. Ma c'è una terza ipotesi sul tavolo.

Una volta businessman con stretti legami con Putin, il capo della Wagner, in seguito allo scoppio del conflitto ucraino, ha sempre più elevato il suo profilo pubblico, vantandosi quasi quotidianamente delle presunte vittorie conseguite dai suoi uomini, deridendo i nemici e lamentandosi dei leader militari russi. Non è quindi da escludere, sostengono alcuni esperti, che l'ex "chef di Putin" voglia tentare la scalata al potere.

Le forze dell'ordine russe, intanto, stanno intanto facendo tutto il necessario per garantire la sicurezza dei residenti della regione di Rostov.

Il futuro della Russia passa da questa città distante un migliaio di chilometri da Mosca. Potrebbero passare giorni, o forse anche solo ore, prima che le scosse del terremoto innescato da Prigozhin raggiungano la capitale.

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