Metodologie e illusioni di Analisi Tecnica

Il più noto indice azionario della Borsa di New York prende il nome da un “semplice” giornalista finanziario; Charles Dow. I padri fondatori dell’Analisi Tecnica classica erano quindi due giornalisti, un editore Edward Jones e appunto il giornalista Dow.

Metodologie e illusioni di Analisi Tecnica

Iniziamo con un fatto storico che , per chi già non lo conoscesse, trovo abbastanza curioso da ricordare; sapete da chi prende il nome Il Dow Jones? Da un trader pazzo? Da un accanito investitore? No.. nulla di tutto questo. Il più noto indice azionario della Borsa di New York prende il nome da un “semplice” giornalista finanziario; Charles Dow. I padri fondatori dell’Analisi Tecnica classica erano quindi due giornalisti, un editore Edward Jones e appunto il giornalista Dow. Questo la dice lunga su come la stampa finanziaria sia assolutamente di primaria importanza per veicolare i messaggi dell’industria, e come, senza di essa, probabilmente non esisterebbe nemmeno buona parte dell’industria stessa e di quali siano, ancora oggi, le finalità di chi ancora oggi si fa portatore del bagaglio di metodologie dell’analisi tecnica classica che risultano però completamente inutili ai giorni nostri.

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Io sono Emilio Tomasini, editore e fondatore de l’Indipendente di Borsa su www.emiliotomasini.it e nel video di oggi parleremo di alcune metodologie utilizzate nell’analisi tecnica, tra illusione e realtà! Partiamo dal famigerato “Testa e spalle”, un pattern molto noto nel quale abbiamo tre triangoli i cui vertici vanno a formare in ordine la spalla sinistra, la testa ed infine la spalla destra. Alla rottura della neck line si ha una proiezione al ribasso, come potete vedere nell’immagine qui sotto liberamente tratta dal libro “Evidence based technical analysis” di David Aronson (Wiley):

Tomasini 01

Attenzione però ! Il testa e spalle è una metodologia che potrebbe essere fuorviante perché tutto sta nell’occhio di chi guarda il grafico… mi spiego meglio, nel medesimo grafico un osservatore diverso potrebbe vedere tutt’altro.

Tomasini 02

Come potete notare in questo caso, pur essendo sempre nel medesimo grafico di prima, il punto di vista di un osservatore differente potrebbe vedere anziché un testa e spalle, una fase di congestione che segue un
trend al rialzo e che presagisce la prosecuzione del rialzo; doppio massimo allineato, doppio minimo allineato, congestione e prezzi che saliranno.


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Questo per dirvi che i testa e spalle non sono una metodologia affidabile e che spesso esistono solo nella testa e negli occhi di chi li vede ma non in quelli degli altri osservatori.

Passiamo ora al Point & Figure, una metodologia usata per rappresentare i prezzi che ha origini antiche. Immaginate che la nostra azione per un mese mi segni le stesse aperture, chiusure, massimi e minimi, come se fosse un elettrocardiogramma piatto. Se volessi aggiornare il mio grafico dovrei tutti i giorni segnare quattro prezzi, operazione che mi costerebbe tempo e fatica. Il Point & Figure risolve questo problema perché sostanzialmente vado a segnare delle x sul grafico ogni volta che i miei prezzi registrano un incremento di un determinato intervallo; ad esempio se incrementano di 10 metto una X, se invece decrementano di 10 metto una O, come dal grafico seguente:

Tomasini 3

Quand’è che passo dalle colonne delle X alle colonne delle O e viceversa? Quando registro un movimento pari a 2 o 3 volte quello del mio movimento minimo. Questa metodologia per graficizzare le serie storiche segue una logica di tipo momentum, cioè trend following; registro un cambiamento di tendenza solo quando ho un tracollo o un incremento molto forte dei prezzi. Questa metodologia, che ripetiamo ha origini lontane (1880) è assolutamente molto valida anche ai giorni nostri e spesso viene spacciata come una tecnica magica che permette di divinare i prezzi futuri. In realtà
serviva nei tempi pre-computer a disegnare grafici di borsa senza impiegare troppo tempo per indicare massimo minimo chiusura ed apertura.
Si tratta quindi di un tipo di grafico nato da una esigenza pratica e non dalla convinzione di fare qualcosa di diverso da un normalissimo grafico a candele o a barre.

Eppure l’industria finanziaria ci gioca sopra e lo fa passare come qualcosa di misteriosamente efficace.

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