Brambilla: "No a colpi di spugna sugli abusi agli animali"

La Brambilla lancia un appello contro la depenalizzazione dei reati di violenza ai danni dei nostri amici a quattro zampe

Brambilla: "No a colpi di spugna sugli abusi agli animali"

La tutela costituzionale di animali e ambiente è la madre di tutte le battaglie animaliste. Ne è convinta l'onorevole di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, promotrice dell'appello-manifesto presentato ieri a Milano dal movimento "La coscienza degli animali". Una battaglia di stretta attualità, visto anche il rischio di depenalizzazione delle violenze: "No al colpo di spugna sui reati a danno degli animali", ha infatti affermato l'ex ministro, commentando l'approvazione da parte del governo del decreto legislativo che introduce tra le cause di non punibilità "la particolare tenuità del fatto".
"Nella bozza di cui ha parlato la stampa - spiega Michela Vittoria Brambilla - è scritto che, se i reati per cui si procede sono puniti con la reclusione fino a cinque anni e se l'offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale", il processo potrà chiudersi con l'archiviazione o con l'assoluzione. Al massimo i colpevoli rischieranno di pagare i danni in sede civile. "Se questo fosse l'esito finale - aggiunge la deputata azzurra - saremmo di fronte a un colossale colpo di spugna sui reati commessi a danno degli animali: i procedimenti per uccisione, abbandono, traffico di cuccioli, combattimenti, sevizie finirebbero quasi sempre nel calderone di quelli da chiudere per 'particolare tenuità del fatto', cancellando all'istante i faticosi progressi dell'ultimo ventennio". La parlamentare di Fi annuncia "dura opposizione": "Ridurre il carico giudiziario è un giusto obiettivo, ma non certo a scapito dei più deboli tra i deboli".
I primi firmatari dell'appello-manifesto animalista sono l'onorevole Brambilla, fondatrice del movimento La Coscienza degli Animali, e Umberto Veronesi. "Siamo convinti - si legge nel testo presentato dalla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente a un incontro pubblico dal titolo 'Animali e ambiente: dal cuore alla Costituzione' - che sia finalmente arrivato il momento di accogliere, tra i beni e i valori tutelati dai principi fondamentali della nostra Costituzione, l'ambiente, gli ecosistemi e gli animali in quanto esseri senzienti, capaci cioè di provare piacere e dolore e come tali degni non solo di rispetto ma anche di una diversa considerazione giuridica".
Secondo il manifesto, "nell'attuale fase storica, caratterizzata da profondi mutamenti a livello globale, si va affermando una più moderna concezione dell'uomo e del suo rapporto con la natura, un atteggiamento più consapevole dei limiti entro i quali possiamo disporre delle risorse planetarie e rispettoso del sentimento di empatia che ci lega agli altri esseri viventi. Di questa evoluzione - prosegue il testo - hanno già preso atto, almeno in parte, l'Unione europea con il Trattato di Lisbona e numerose Costituzioni del continente, come quelle di Germania, Austria e Svizzera. Appare strano che non ci abbia ancora pensato l'Italia, paese dallo straordinario patrimonio ambientale e ricco di biodiversità come nessun altro in Europa". Di qui la richiesta, rivolta al Parlamento, di aggiornare anche su questo punto la Carta costituzionale.
All'incontro di Milano hanno partecipato rappresentanti delle 34 associazioni riunite nella Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l'organizzazione che raggruppa le principali realtà attive nella tutela dei diritti e del benessere degli animali, a cominciare dai presidenti (o loro delegati) delle cinque fondatrici: Lav, Enpa, Oipa, Lega del cane e Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente. "È la madre di tutte la battaglie animaliste - ha ribadito l'onorevole Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente -. Credo che vi siano le condizioni politiche e culturali per cambiare prospettiva e adottare una soluzione più moderna nel definire lo status giuridico degli animali: all'alba del XXI secolo non possono essere ancora considerati 'cose'. Di fronte alla vita, o alla sua negazione, o di fronte alla sofferenza, siamo tutti uguali, umani e non umani. Dobbiamo prenderne atto. Riconoscere in Costituzione che gli animali sono esseri senzienti, come previsto in una proposta di legge che ho presentato nei mesi scorsi, non implica improbabili confronti metafisici tra gli animali e l'Uomo con la U maiuscola, ma significa - banalmente perché la verità è spesso banale - prendere atto dell'esperienza che può fare ogni giorno qualsiasi proprietario di cane o di gatto o chiunque abbia la ventura di imbattersi in un animale selvatico: c'è qualcosa in comune tra noi e loro che ci impedisce di relegarli in una speciale 'riserva' dove l'unico diritto valido è il nostro.

Per quanto riguarda l'ambiente, conclude l'ex ministro, abbiamo bisogno in Costituzione di un "precetto di tutela". Non basta, spiega, "l'attuale riferimento al 'paesaggio', concetto soggettivo e meno comprensivo di quello di 'ambiente' e di 'ecosistemi' che propongo di inserire nell'attuale articolo 9".

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