Brasilia - Il procuratore generale dello Stato brasiliano, Antonio Fernando de Souza, si è pronunciato a
favore della concessione dell’asilo politico all’ex brigatisca, Cesare Battisti da parte del ministro
della Giustizia Tarso Genro. Lo riporta il giornale brasiliano il Globo. Sulla vicenda si attende
ancora il pronunciamento de Tribunale supremo e il parere del procuratore generale, inviato al
Tribunale, non è vincolante. Secondo De Souza la concessione dell’asilo politico "è
un’espressione del diritto sovrano delo Stato brasiliano ed è competenza del governo".
Sovranità dello stato Secondo il procuratore infatti la
concessione dell’asilo politico da parte del ministro della Giustizia
Tarso Genro è espressione della sovranità dello Stato e soggetto
quindi alla sola giurisdizione del potere esecutivo: il processo in
corso presso la Corte Suprema andrebbe quindi semplicemente
archiviato, come sostengono anche i difensori di Battisti.
Contrario all’estradizione è anche il presidente brasiliano Luiz
Inacio Lula da Silva, il quale vorrebbe tuttavia evitare uno scontro
istituzionale con la Corte Suprema: per cui se i giudici decidessero
di riappropriarsi del potere ultimo di decisione sulle richieste di asilo,
oggi nelle mani del ministero della Giustizia, non si opporrebbe al
provvedimento.
Le incertezze di Lula Secondo quanto riporta la stampa brasiliana Lula vorrebbe così
sottrarsi a una situazione che nei termini attuali non può che
portargli svantaggi: se infatti si opponesse all’estradizione
nonostante l’eventuale sì della Corte, entrerebbe in conflitto con il
potere giudiziario, mentre in caso contrario esautorerebbe di fatto il
proprio ministro della Giustizia, Tarso Genro.
Per riuscire a sganciarsi da questa situazione Lula spera dunque
nell’aiuto della Corte stessa, riunitasi per esaminare il caso e che
dovrà pronunciarsi su tre questioni diverse. La prima e più spinosa
è se la concessione dell’asilo interrompa l’iter della richiesta di
estradizione presso la Corte (precedente che valse ad annullare il
processo in corso per il colombiano Oliverio Medina).
Questione spinosa Lula sarebbe dunque pronto a pagare il prezzo politico di vedersi togliere il potere discrezionale sulle estradizioni a favore della Corte Suprema, pur di evitare uno scontro istituzionale: un caso come quello attuale - in cui la magistratura potrebbe autorizzare un’estradizione e il Presidente decidere di negarla - è infatti inedito in Brasile e la legge vigente non prevede alcuna soluzione alternativa di arbitrato fra i due poteri.
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